KATIE, SAM, KEVIN LO SGUARDO LIBERO SUI CONFLITTI
Ambientato in Irlanda, negli anni dei Troubles NESSUNO È INTOCCABILE CAT POWER CANTA (E RIVITALIZZA) DYLAN Propone lo show del 1966 alla Royal Albert Hall
C’è sempre un timore reverenziale nel toccare le canzoni di altri. «Ah, scelta coraggiosa», è ormai un topos dei talent. Un concorrente si presenta e se porta una hit di Dalla, Vasco o Battiato che ha superato i confini e le barriere generazionali scatta l’avvertimento. Come se su certi brani ci fosse la scritta “Attenzione! Non toccare. Pericolo di morte” con tanto di teschio. Non esiste musica intoccabile. Altrimenti la classica non esisterebbe.
Non esistono capolavori che non possono essere riletti. I Sex Pistols fecero uno sberleffo punk a My Way di Sinatra regalandole nuova vita. «Eh, però Dylan ha anche un modo di interpretare tutto suo… ». Vero. Ma non per questo non si può rileggere una sua canzone. Anzi addirittura un suo concerto. Quello del 1966 alla Royal Albert Hall di Londra ha un che di storico. A un certo punto dalla platea gli diedero del Giuda per aver tradito il folk portando una chitarra elettrica al Festival di Newport. E lui rispose incitando la band con un «play it fucking loud» (tradotto in libertà, facciamola a caz** duro) che la diceva tutta. Cat Power ripresenta lo stesso show, prima parte acustica seconda elettrica, con una capacità di entrare nelle canzoni e di darne una lettura propria che a volte rivitalizza e dà nuove sfumature. Conta chi sei o come ti metti in gioco, non l’iconografia.
CAT POWER MR. TAMBOURINE MAN
MOTTA E WILLIE PEYOTE
TITOLI DI CODA Cantautorato rock che arriva dalle viscere e l’hip hop che ha qualcosa da dire senza bisogno di parlare di soldi-strada-sesso