Corriere della Sera - Sette

BRUNA DOPO BRUNO IL CAPOLAVORO DEL BARBARESCO

Massimo punteggio per Rabaja 2020 di Giacosa

- DI LUCIANO FERRARO

Con il Barolo Cannubi 1752 di Paolo Damilano c’è un altro vino al vertice della classifica pensata dal critico James Suckling per la guida I migliori vini e vignaioli d’Italia (in edicola con il Corriere della Sera a 12,90 euro, con la prefazione di Gian Antonio Stella). Il secondo vino che ha ottenuto il punteggio massimo (100/100) è il Barbaresco Falletto Rabaja 2020 della cantina resa famosa da Bruno Giacosa. Giacosa è stato un mito delle Langhe, schivo ma cordiale, legato alle tradizioni eppure moderno nella sua visione del mercato. E morto a 88 anni, nel 2018. «Ora Bruna, la figlia del maestro» scrive Suckling nel suo commento «continua con il suo team a produrre alcuni dei vini migliori d’Italia, in particolar­e i Nebbiolo». E sul vino: «Questo è il miglior Barbaresco Rabaja che io abbia mai degustato in tutta la mia carriera di 42 anni di critico enologico. La purezza del frutto e la raffinatez­za sono fuori del comune. Pesche, fragole, prugne e bacche. Corposo ma compatto. La struttura tannica è presente ma sottotono. Un capolavoro. Sensaziona­le». Bisognerà attendere gennaio del prossimo anno perché questo vino arrivi sul mercato. A quel punto si potrà acquistare una delle 3.500 bottiglie. Poche per la richiesta degli appassiona­ti, per questo vengono spesso contese, soprattutt­o le annate più lontane riescono a strappare quotazioni rilevanti alle aste. «Pensavo che mio padre fosse un conservato­re e lo invitai a usare le botti piccole come molti altri» ha ricordato Bruna (nell’illustrazi­one qui sopra) «lui mi disse: più avanti capirai. Aveva ragione».

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