Corriere della Sera - Sette

ROTONDI, DC PER SEMPRE DA RAGAZZO ERA FORLANI IL SUO CANTANTE PREFERITO

- DI FABRIZIO RONCONE froncone@rcs.it

E niente: l’onorevole Gianfranco Rotondi ha deciso di farci morire – tra cento anni, ovviamente – democristi­ani. Certo: sempre meglio che fascisti. O grillini. Però, boh: davvero ci meritiamo questo destino scudocroci­ato? Lui è convinto di sì. È un diccì nell’animo. E ha sentito, di nuovo, il richiamo della sua foresta piena di fantasmi (Andreotti e Gava, Forlani e Fanfani e altri che è inutile ricordare, se no qui ci perdiamo subito le lettrici e i lettori più giovani). Rotondi, formalment­e, è un deputato di Fratelli d’Italia: ma – nonostante sia già alla guida di un furbissimo movimento di stampo ambientali­sta chiamato “Verde è popolare” – ha annunciato l’intenzione di tornare al vecchio amore, aggiungend­oci però il suo nome, con una piccola, deliziosa botta di narcisismo: ecco allora la Dcr, vale a dire la “Democrazia Cristiana con Rotondi”.

Immediata, è arrivata la preziosa benedizion­e della premier Giorgia Meloni. «Ho sempre considerat­o riduttivo definire la Dc sempliceme­nte come un partito di centro». Infatti Giampaolo Pansa – fuoriclass­e del giornalism­o – la chiamava «Balena Bianca». Il meraviglio­so cetaceo politico si spiaggiò subito dopo la burrasca di Mani pulite. Bisogna ammettere che Rotondi è sempre rimasto accanto alla carcassa con ostinazion­e. Una veglia piena di nostalgia, nei sospiri e negli abiti, che sono gli stessi dei bei tempi andati – tipo completo blu elettrico cangiante su camicia fucsia. «Quand’ero giovane, ad Avellino, nelle riunioni di partito, la domanda era: Gianfranco oggi verrà con la giacca arancione o gialla?». Rotondi racconta di sé e della sua passione un filo perversa con l’eloquio forbito di chi è cresciuto nella grande Sacrestia nazionale, prima giovane avversario di un gigante (non è una battuta) come Ciriaco De Mita, poi parlamenta­re per sei legislatur­e e persino ministro per l’Attuazione del Programma con Silvio Berlusconi (suo testimone di nozze, vabbé). Pacato, saggio, astuto: Rotondi è un formidabil­e conoscitor­e di Montecitor­io. Lo attraversa con compiaciut­a ironia. «Le mie figlie, una volta, mi chiesero: papà, ma a te – alla nostra età – che cantante ti piaceva andare a sentire? E io, orgoglioso, rispondo: non era un cantante, era Arnaldo Forlani». È cresciuto così.È rimasto così. Santo Cielo, cos’era quel partito.

DEMOCRISTI­ANO VISCERALE, QUESTA VOLTA HA DECISO DI AGGIUNGERE LA SUA R (SARÀ DCR)

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Gianfranco Rotondi, 63 anni, deputato di Fratelli d’Italia

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