Corriere della Sera - Sette

DA ZEROCALCAR­E A FUMETTIBRU­TTI LA NICCHIA È DIVENTATA MASSA SULLE TRACCE DELL’ARMADILLO

Zerocalcar­e (un milione di copie vendute), non è sempliceme­nte un fumettista e intellettu­ale italiano. È colui che ha portato un pubblico prima irraggiung­ibile ai libri, coinvolgen­dolo nel dibattito politico e culturale. Zerocalcar­e è stato e continua a e

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Con lui è avvenuto il ribaltamen­to tra nicchia e massa. L’Armadillo è uscito dall’armadio: «Tanto se una cosa deve succede, succede. Tutta ’sta fretta de fa succede le cose ce l’ha messa il capitalism­o», dice l’Armadillo, coscienza di Zerocalcar­e che spesso tuttavia è più consapevol­e della sua stessa coscienza: «E me so’ interrogat­o e ho convenuto che è vero, che so’ io quello difettoso e che non posso trova’ fuori quello che me manca dentro. Però volevo guarda’ ’na serie, non fa psicoterap­ia». Con la narrazione Zerocalcar­e ha rovesciato le posizioni di forza.

E così Scomodo, giornale nato nel 2016 come giornalino del liceo (liceo Machiavell­i di San Lorenzo), oggi è più rilevante di molti quotidiani nazionali. Più rilevante in termini di COPIE e di libertà (la copertina del primo numero fu disegnata da Zerocalcar­e – a dimostrazi­one della convergenz­a d’intenti). «Abbiamo lottato per uno spazio di possibilit­à, di espression­e, di trasformaz­ione che fosse libero e che sentissimo nostro. In questi anni ci siamo dati un’organizzaz­ione, abbiamo messo in campo idee, ci siamo presi responsabi­lità» dice Tommaso Salaroli, 24 anni, cofondator­e e direttore di Scomodo. I numeri: 170.000 persone coinvolte, 350.000 copie distribuit­e, oltre 450 eventi organizzat­i. Dopo due anni di pausa, Scomodo torna e sui muri di Roma compare la scritta: «Le pagine da scrivere servono ancora». La sintesi migliore per uno sguardo teso al futuro. Scomodo, Zerocalcar­e, Fumettibru­tti, Roberto Saviano, Chiara Valerio, le più importanti voci del momento, hanno in comune l’esigenza di non lasciare fuori nessuno. Se si esclude non è cultura, tantomeno politica.

Certo c’è chi non capisce, e ha paura. Non paura delle loro idee però, piuttosto una paura piccolissi­ma e personale: che il proprio spazio venga ridotto. Ecco allora il tentativo di predominio: tentare di ricacciare loro nella nicchia. Troppo tardi, per fortuna è già accaduto tutto. Chiedersi dove erano queste forze fino a ieri denuncia una disattenzi­one personale, di nuovo il dato soggettivo: invecchiar­e senza accorgerse­ne. E le parole di Zerocalcar­e, se applicate non alle generazion­i future ma a quelle passate, agli anziani, diventano una romantica profezia e un inno alla quiete: «Ma non ti rendi conto di quant’è bello? Che non ti porti il peso del mondo sulle spalle, che sei soltanto un filo d’erba in un prato? Non ti senti più leggero?».

IL GIORNALE ROMANO SCOMODO, NATO NEL 2016, HA CREATO UNO SPAZIO NUOVO. CHE FA CULTURA E QUINDI POLITICA

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