«IL GHIACCIO MI HA DATO AMORE E VITTORIE MA ODIO IL FREDDO»
Stefania Constantini, medaglia d’oro all’Olimpiade di Pechino, si racconta alla vigilia dell’Europeo
«Ho iniziato a 8 anni, complice un’amichetta che già giocava in una squadra: è stato subito amore, da allora non ho più smesso». Così Stefania Constantini, 24 anni, oro a Pechino 2022 nel curling misto, spiega la sua passione per una disciplina che tanti hanno scoperto solo grazie alla sua emozione su quel podio lontano migliaia di chilometri. «Abito a cinque minuti dallo stadio di Cortina, qui mi alleno e qui difenderòla medaglia olimpica. Ogni giorno arrivo alle 10, faccio una parte in palestra e poi via sul ghiaccio insieme alla squadra femminile».
Ma lei ai Giochi ha vinto nel misto.
«In Italia non ci alleniamo molto insieme agli uomini. Ci troviamo ai tornei e quello diventa il nostro momento per prepararci e fare pratica per le competizioni importanti. Nei prossimi anni intensificheremo questo lavoro per essere pronti». Il ricordo più forte della vittoria a Pechino?
«Una grande felicità, mi sentivo orgogliosa. Appena conclusa la finale era stata organizzata una call con i familiari miei e di Amos, ma non riuscivamo a collegarci. Solo quando siamo andati verso l’hotel ho iniziato a capire davvero quello che era successo. Siamo arrivati ai Giochi consapevoli che potevamo giocarci una medaglia, ma quando sei sul ghiaccio tutto può cambiare».
Ora il curling è la sua professione.
«Una settimana prima dell’Olimpiade sono entrata nelle Fiamme Oro, prima lavoravo in un negozio di abbigliamento e ritagliarmi il tempo per gli allenamenti era più difficile».
Ha mai pensato di cambiare sport?
«Non amo il freddo, la pallavolo mi sarebbe piaciuta. In passato ho fatto anche nuoto, sci, tennis, hip hop. Ma alla fine è con il curling che mi sento completa. È stato il primo sport di squadra che è ho provato e fare un’attività in gruppo mi piace molto».
Una passione – quella per il ghiaccio – che condivide con il suo fidanzato.
«Io e Domenico (Dalla Santa, ndr) siamo cresciuti insieme, siamo fidanzati da otto anni. Lui gioca a hockey, è portiere dell’HC Feltre».
Lei è spesso in viaggio – è stata un mese in Canada, domani inizierà l’Europeo ad Aberdeen in Scozia, quindi tornerà a Cortina per gli allenamenti – quando vi vedete?
«Facciamo lunghissime telefonate, cerchiamo di ottimizzare il tempo. Non vedo l’ora che arrivi la pausa natalizia per stare un po’ in famiglia».
Vi allenate mai insieme?
«Qualche volta a Cortina è capitato di andare allo stadio del ghiaccio nello stesso momento, Domenico è anche venuto a provare il curling. Io ho solo indossato i suoi vestiti da portiere, ma poi mi sono fermata: parare un disco che arriva così veloce mi spaventa. Chissà, magari un giorno troverò il coraggio».
Il suo desiderio per l’Europeo che sta per cominciare?
«Nel 2022 sono arrivate in semifinale e abbiamo perso il bronzo. Questa volta vogliamo tornare a giocarci una medaglia e vincerla».
Ha già pensato cosa farà quando smetterà di gareggiare?
«Potrei rimanere nel mondo dello sport con un ruolo da allenatrice oppure lavorare nel mondo della Polizia. Vedremo, per ora mi godo il presente».
Cosa fa oggi la bambina che l’ha fatta innamorare del curling?
«Lei ha smesso, resta una tifosa. E io le devo davvero tanto».