IL TREBBIANO DALLA ROMAGNA DI ROSA E CARLO
Debutto-rivelazione del vino dello chef
Le prime bottiglie sono state presentate solo due anni fa. Lo chef Carlo Cracco aveva esordito nel mondo del vino con umiltà: «Abbiamo 7 ettari di vigneto, non me ne intendo molto di vino ma ci ho fatto l’occhio in questi anni». Era l’inizio dell’avventura enologica con la moglie Rosa Fanti (insieme nell’illustrazione qui sotto), che tornando nella sua Sant’Arcangelo di Romagna per aprire l’azienda Vistamare, aveva annunciato: «La Romagna non è solo divertimento ma anche cibo e vini di qualità da valorizzare. Proveremo a farlo capire ancora meglio dalla tenuta Vistamare». Al fianco di Rosa e del marito è sceso in campo l’enologo Luca D’Attoma. Il risultato è sorpendente per rapidità e qualità. Come dimostra l’ultima edizione della guida I 100 migliori vini e vignaioli d’Italia (in edicola con il Corriere della Sera a 12,90 euro oltre al prezzo del quotidiano). L’autore della classifica, il critico statunitense James Suckling, ha assegnato un lusinghiero punteggio, 96/100, al Fiammarossa 2021, il Trebbiano Rubicone di Rosa e Carlo. «Regala invitanti aromi di mele essicate» scrive Suckling «buccia di mandarino invecchiata, spezie, fichi secchi, miele e noci. Palato pieno con salda mineralità e vivace acidità». La tenuta romagnola punta sul biologico e va verso la biodinamica. Nella guida un riconocimento anche a D’Attoma, fondatore di Duemani a Riparbella, in Toscana (da poco passata sotto l’ombrello delle Tenute del Leone Alato, che fa capo a Generali): il Syrah Suisassi 2020 di Duemani ha ottenuto 96 punti, stesso risultato del Trebbiano della famiglia Cracco-Fanti.