CANI E GATTI CI DANNO EQUILIBRIO (E NOI DOVREMMO RISPETTARE IL LORO)
Tanti, tantissimi italiani hanno almeno un animale da compagnia, si stima che ci siano tra i 15 ed i 20 milioni di cani e gatti nelle nostre case, mentre secondo altri dati un italiano su due è (felice) detentore di almeno un quadrupede peloso. La pandemia ha dato una spinta ad un trend che era già in ascesa: cinque milioni di animali domestici in più rispetto al 2019 dice l’Associazione nazionale medici veterinari (ANMVI). Insomma, sono tanti e condividono moltissimo con noi. Chi ne ha lo sa: loro ci offrono un concentrato di emozioni irrinunciabile. Mi riferisco allo sguardo del cane grato, adorante, ai tentativi a volte goffi di difenderci, con quell’abbaio o soffio che a volte assumono connotati di comicità. Il loro cercare attenzione e rispondere in maniera pavloviana agli stimoli positivi per esempio quando si prende in mano il guinzaglio o si scuote la scatola delle crocchette.
Ma ci sono anche quelli che ci fanno compagnia dormendo tutto il giorno, piuttosto che venendosi a strusciare contro gli stinchi quando hanno fame o voglia. Scaldano e riempiono momenti di vuoto e di solitudine. Forse sono l’antidoto più efficace e naturale alla dipendenza che abbiamo dalla tecnologia. Sono una grande risorsa e svolgono un ruolo sociale importante. Di certo riempiono le nostre vite e le nostre case, tenendo anche compagnia ai nonni ed ai ragazzi con difficoltà. Un esercito di creature che ci aiuta a stare in equilibrio.
Ma anche loro devono rimanere in equilibrio e con questo mondo che cambia non è per nulla facile. Intanto partiamo dal caldo, che ovviamente soffrono. Essendo ricoperti di pelo di certo lo sentono più di noi. Ma il caldo porta anche alla proliferazione di parassiti come pulci e zecche, senza contare le malattie trasmesse da zanzare, come la filariosi, o da pappataci, come la leishmaniosi. Insomma, anche loro vittime dei cambiamenti dell’ecosistema legati all’innalzamento delle temperature. Gli spazi esterni a cui hanno accesso gli animali domestici sono spesso cementificati e quindi ci si raduna in grandi numeri nei fazzoletti verdi delle nostre città che diventano così luogo di scambio di parassiti esterni ed interni e anche di infezioni varie. Fra queste non posso non tornare sull’annoso problema delle infezioni da superbatteri. Anche i nostri coinquilini a quattro zampe possono infatti essere infetti da batteri multi-resistenti, ovvero quelli contro i quali la maggior parte degli antibiotici non funziona più. Queste infezioni, ahimè, possono essere trasmesse ai membri del nucleo familiare con l’animale infetto, con conseguenze anche gravi.
Insomma, gli animali domestici sono immersi nell’ambiente che gli mettiamo a disposizione e che non è sempre ideale, sono allo stesso tempo vittime e carnefici all’interno di un sistema in cui sono saltati alcuni equilibri. La lotta ai superbatteri si fa anche attraverso le norme igieniche e la riduzione dell’uso degli antibiotici negli animali domestici.
Essendo loro coinquilini obbligati senza alcun potere decisionale, dobbiamo per forza integrarli all’interno di logiche di sanità pubblica più avanzate ed efficaci, anche perché loro sono un efficacissimo anello di congiungimento tra noi Homo sapiens e tutto quello che ci circonda. D’altronde il loro muso va a finire proprio dappertutto.
LA LOTTA AI SUPERBATTERI RIGUARDA ANCHE I NOSTRI ANIMALI, CHE VANNO INTEGRATI NELLE LOGICHE DI SANITÀ PUBBLICA