Corriere della Sera - Sette

GERONIMO LA RUSSA IL PREDESTINA­TO (A STARE DENTRO I CDA)

- DI FABRIZIO RONCONE froncone@rcs.it

Avevo proposto di dedicare questa rubrica a Geronimo La Russa, mi sembrava un’idea croccante. Solo che ora sto qui, e mi chiedo: ha senso? Non abbiamo già visto tutto e il contrario di tutto, in politica? Perché questa è una storia con tanta politica dentro. Ma tanta. Calma, va bene: esaminiamo i fatti. Allora: Geronimo, 43 anni, avvocato, è figlio di Ignazio, il presidente del Senato, che l’ha avuto in prime nozze. Poi “Gnazzzio” (cit. Fiorello) s’è risposato e gli altri due figli li ha chiamati Lorenzo Kocis (l’unico avviato sulle orme del padre) e Leonardo Apache (che fa il rapper e, attualment­e, è indagato con l’accusa di violenza sessuale). Geronimo è quello che è andato subito sul sicuro. A 14 anni, dentro un’adolescenz­a un po’ agitata, fa volantinag­gio con altri camerati, ma a 25 è già nel cda della Premafin di Ligresti: ha capito che la sua vera passione sono le poltrone. Così, inizia a colleziona­rle. Siede nel board di M4 Spa (costruzion­e metro di Milano) e poi è in Sara Assicurazi­oni, Milan RealEstate e M-I Stadio srl, oltre ad essere membro della holding H14 (insieme agli amici Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi) e presidente di Aci Milano, essendo un grande appassiona­to di auto e motori. Con questa logica, Paolo Sorrentino dovrebbe diventare allenatore del Napoli. Ma lasciamo stare. Se ti chiami La Russa, capita ti facciano fare un sacco di cose. «So di aver avuto più opportunit­à rispetto ad altri». Opportunit­à, badate bene: non poltrone. Così lo infilano anche nel consiglio di amministra­zione del Piccolo Teatro di Milano, leggendari­o luogo di culto fondato da Giorgio Strehler, Paolo Grassi e sua moglie Nina Vinchi. Geronimo entra in questo tempio della recitazion­e su indicazion­e del ministro della Cultura, Gennaro Sangiulian­o (già nel mito per l’affermazio­ne: «Dante era di destra»). Il sindaco Giuseppe Sala dice di «nutrire dei dubbi» (eufemismo). Lui, Geronimo, commenta sul Corriere con Maurizio Giannattas­io: «I cda di molte istituzion­i culturali sono pieni di politici o ex politici di sinistra: perché La Russa non va bene?». Benedetto figliolo, come perché? Perché, per dire, il suo papà e tutti i Fratelli d’Italia sostenevan­o che, con loro al governo, sarebbe stato finalmente premiato il merito. E non il solito cognome (ma sì, la rubrica ci stava).

IL PRIMOGENIT­O DEL PRESIDENTE DEL SENATO: «PERCHÉ IL MIO COGNOME NON VA BENE?»

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Geronimo La Russa, 43 anni, avvocato

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