LANDINI, IL LEADER CHE SCHLEIN NON AVEVA VISTO ARRIVARE
Avvertite Elly Schlein (sempreché riusciate a trovarla): ce n’è un altro che non avevamo visto arrivare. Si chiama Maurizio Landini. E non è un omonimo: è proprio il segretario generale della Cgil. Un sondaggio Emg/ AdnKronos – passato, in verità, un filo sottotraccia – racconta che per un italiano su quattro è lui il nuovo leader della sinistra. Più nel dettaglio: risponde “sì” all’idea di Landini leader il 42 % degli elettori dem e il 30% di quelli a 5 Stelle. Interessante anche la risposta alla domanda: «Tra Landini, Conte e Schlein, chi vorreste come leader della sinistra?». Risposte: il 32% sceglie Landini, il 30% Conte e il 20% Schlein. Adesso: è vero che i sondaggi, in Italia, ci prendono pochino, ultimamente. Tuttavia un clima, certi umori sono ancora capaci di restituirli. Così, nella penombra dei corridoi di Montecitorio, si accendono dibattiti sulfurei, tra perfidi sussurri e occhiate piene di amarezza e delusione. Elly è troppo vaga, Elly non arriva alla gente, non buca, non trascina, Elly è un bluff che dobbiamo tenerci fino alle Europee. All’arrivo dei cronisti, i deputati del Pd allungano il passo, scusa ma ho fretta, devo prendere un aereo, speriamo di trovare un taxi, ho un volo tra due ore. Landini, di suo, vola però basso. «Non commento». Però certo che l’ha letto, quel sondaggio: e – spiega chi lo conosce bene – non è che gli piaccia poi troppo l’idea di essere immaginato come il nuovo, possibile capo del Pd (sa anche lui che saremmo, se mai accadesse un simile evento, dentro un film di fantascienza). Piuttosto, lo intriga parecchio questa stima diffusa e non soltanto gruppettara, insospettabile e trasversale, che unisce una prospettiva e lo candida – per ora, poi si vedrà – al ruolo di “federatore” del centrosinistra. Però, appunto: è un sondaggio. E va preso per quello che vale. Sono numeri. Non colori. Del resto non c’è traccia di armocromia in questo sindacalista sempre un po’ arruffato, quando suda gli occhialini appannati, una t-shirt bianca che spunta sotto la camicia, una giacca blu stazzonata e certe parole e certi concetti – lavoro, salario, disoccupazione, emarginazione, lotta di classe, giustizia sociale – così antichi e così tremendamente poco chic (però di un certo interesse, diciamo, per chi fatica ad arrivare alla fine del mese).
UN SONDAGGIO “INCORONA” IL CAPO DELLA CGIL LUI CONTINUA IN OCCHIALINI E MAGLIA BIANCA