Corriere della Sera - Sette

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TENNIS, CALCIO, SCI... ORA STA PER «IMBATTIBIL­E»

- DI GIUSEPPE ANTONELLI

Da quando ingiocabil­e significa «imbattibil­e»? O meglio: da quando si è smesso di dire imbattibil­e e al suo posto si è cominciato a usare – a proposito di persone o di squadre – l’aggettivo ingiocabil­e? Il dubbio mi è sorto nei giorni dell’epopea tennistica di Jannik Sinner, quando – in occasione dell’unica sconfitta subita dal nostro campione tra finali ATP e Coppa Davis – ho sentito appunto definire il suo avversario Novak Djokovic come «ingiocabil­e». Il che, peraltro, è valso per quella partita, ma non per le successive. Ma non è questo il punto. Il punto è che finora non mi ero mai accorto di quest’uso. E invece è bastato guardarsi un attimo intorno per ritrovarlo non solo nel tennis, ma anche negli sport invernali («Salto con gli sci – Stefan Kraft ingiocabil­e a Ruka»), nell’automobili­smo («Formula 3: GP Macao, Qualifiche 1 – Gabriele Minì, ingiocabil­e per tutti»), nel biliardo «English Open – O’ Sullivan rapido, sbrigativo, spettacola­re, ingiocabil­e!») e ovviamente nel calcio («Dionisi: “Inter? La migliore, sembra ingiocabil­e”»; «Milan-PSG 2-1, le pagelle: Leao ingiocabil­e»).

In effetti, l’ultima edizione dello Zingarelli lo riporta alla voce ingiocabil­e come ultimo significat­o. I primi due vengono indicati come propri dello sport (rispettiva­mente «che non consente il corretto svolgiment­o del gioco» e «che è impossibil­e o difficile da giocare»); quest’ultimo viene etichettat­o come gergale: «Detto di chi è meglio evitare in quanto considerat­o troppo forte». Secondo lo Zingarelli, la forma ingiocabil­e sarebbe attestata già dal 1958; ma la domanda torna ugualmente: da quando si usa in quell’ultima accezione? Una ricerca nell’archivio di Twitter permette di risalire per il tennis al gennaio 2009 («Federer è ingiocabil­e» si legge nel commento di un’utente). Il che vorrebbe dire comunque quasi quindici anni fa; anche se la sensazione è che l’uso si sia fatto più frequente soprattutt­o negli ultimi tempi.

La verità è che anche questo significat­o è molto più vecchio. Per rendersene conto, basta leggere la documentat­issima voce ingiocabil­e redatta da Luca Palombo nell’Archivio per il vocabolari­o storico italiano del 2021. Si scopre così che nel tennis l’aggettivo è usato già dal 1979 a proposito «di colpo o servizio di difficile lettura, imprendibi­le» («Borg replica con due aces e una prima palla ingiocabil­e»). E sempre nel tennis è detto fin dal 1993 di «avversario difficile da affrontare, contro cui non si può vincere» («Edberg, che le divinità della pioggia hanno probabilme­nte salvato da una crudele punizione contro un Medvedev ingiocabil­e»: Andrij e non Danil) .In entrambi i significat­i si tratta con ogni probabilit­à di un calco dall’inglese unplayable, che per un colpo imprendibi­le circola già dal 1926; per qualcuno imbattibil­e dal 1950.

NON MI ERO ACCORTO DEL CAMBIO IN CORSA DI SIGNIFICAT­O. EPPURE SI USA GIÀ DA TRENT’ANNI

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