RADIOGRAFIA DELLE DESTRE CHE EUROPA SAREMO
La proiezione sulla divisione dei seggi che uscirà dalle urne, realizzata da Europe Elects per Euractiv, fa del gruppo sovranista di Identità e Democrazia la quarta forza politica, con 87 seggi, davanti a Conservatori e Riformisti. Un cambio di peso, ma anche di strategia
Il 6 agosto scorso a Magdeburgo, a 150 chilometri da Berlino, ex Germania Est, il partito di estrema destra Alternative für Deutschland (Afd) ha adottato, durante il congresso, il programma per le elezioni del Parlamento europeo che si terranno nel giugno prossimo: «Aspiriamo a una Federazione delle nazioni europee, a una comunità economica e di interessi europea ancora da fondare, nella quale sia preservata la sovranità degli Stati membri». Questo perché «crediamo che l’Ue non possa essere riformata e lo consideriamo un progetto fallito», spiega l’Afd nel suo programma. Ad agosto la formazione di estrema destra tedesca non ha chiesto però lo scioglimento completo dell’Unione come era contenuto in una bozza di programma circolata un paio di mesi prima né la «Dexit», l’uscita della Germania dall’Ue, come nelle elezioni politiche tedesche del 2021. L’Afd sta crescendo e nei sondaggi a livello nazionale ha superato il 20%. I leader del partito Tino Chrupalla e Alice Weidel puntano ad allargare il loro elettorato e per farlo devono essere più morbidi nei confronti dell’Ue, cavalcano l’insoddisfazione legata all’immigrazione e alla transizione verde ma senza proporre la fine dell’Unione.
È la nuova strategia dell’estrema destra in Europa, che è riunita nel gruppo politico Identità e Democrazia (ID), di cui fanno parte tra gli altri la Lega (che esprime il presidente Marco Zanni), il Rassemblement National di Marine Le Pen e l’Afd, ma anche il Partito della Libertà (PVV) di Geert Wilders, che il 22 novembre scorso ha vinto le elezioni politiche in Olanda. Questi partiti fino a poco tempo fa erano «impresentabili». Dopo le Europee del 2019, nel momento in cui al Parlamento Ue i gruppi dovevano spartirsi le vicepresidenze e gli incarichi apicali nelle commissioni — secondo il metodo D’Hondt (il manuale Cencelli di Bruxelles) — i partiti della «maggioranza Ursula» che ha sostenuto von der Leyen alla presidenza della Commissione Ue, ovvero popolari socialisti e liberali, e le altre forze pro-europeiste hanno deciso di escludere i sovranisti dai posti chiave. È stato creato un «cordone sanitario» nei confronti di ID.
DOPO AVER DICHIARATO LA UE «PROGETTO FALLITO», L’ALA ESTREMA PUNTA AD ALLARGARE L’ELETTORATO USANDO TONI PIÙ “MORBIDI” VERSO L’UNIONE