MARIGOLD & ROSE GEMELLE NEONATE CHE PARLANO AI GRANDI
Un racconto interiore, magico e straziante PAOLO CONTE NON È SOLO MUSICA E PAROLE Dopo il concerto arrivano un docufilm e un podcast
«Ciascuna a modo suo, le gemelle cominciavano a ricordare. Ricordavano cose diverse. Oppure ricordavano le stesse cose in modo diverso.
Come saperlo? Ma per loro non era facile. A Marigold sembrava che le cose si ricordano perché cambiano. Non hai bisogno di ricordare ciò che ti sta proprio davanti. E le gemelle erano ancora troppo piccole per avere molte cose dietro. Ma Marigold voleva essere preparata al cambiamento, cioè doveva imparare a ricordare prima di aver bisogno di ricordare». Forse solo un poeta, e un poeta geniale, poteva concepire e scrivere questo piccolo, delizioso libro in cui a “parlare” è una neonata. Che pensa e dice in un modo che non è dei bambini ma non è degli adulti: è solo il suo. Marigold e Rose è la prima, e unica, storia in prosa di Louise Glück, la poetessa americana Premio Nobel 2020 scomparsa a ottobre 2023. L’ha tradotta Massimo Bacigalupo. Marigold e Rose sono due gemelle ancora in culla, diverse e uguali allo stesso tempo. Chi parla – pensa – è Marigold, forse la gemella dominante, di sicuro la più complicata. Vede il mondo con gli occhi di una neonata – i genitori, la sorella, gli addii – ma in uno strano modo ibrido e rivelatore. Il suo sogno, la sua urgenza, è scrivere un libro, un «vero libro che le persone che sapevano leggere avrebbero letto». Eccolo, il libro interiore di Marigold. Magico e straniante.
BEATRIX POTTER LA CAROVANA FATATA
(Mondadori) Un inedito della leggendaria
autrice di Peter Coniglio “Tutte le arti vogliono essere musica”. Frase presa da un catalogo sulla mostra di un pittore tedesco che Paolo Conte riporta all’inizio del docufilm sul suo concerto alla Scala del 19 febbraio 2023. Non poteva quindi bastare che quella serata magica, alla faccia della miopia delle voci che hanno parlato di profanazione di un tempio, potesse essere solo un concerto, il primo pop in quel teatro. Non bastava nemmeno che ci fosse un disco, pubblicato solo in formato fisico (cd e vinile) per fuggire dallo streaming. E nemmeno il docufilm Paolo Conte alla Scala, Il Maestro è nell’anima diretto da Giorgio Testi che intervalla le canzoni con il dietro le quinte, un’intervista inedita e spezzoni di repertorio. Il progetto si completa con un podcast di Giulia Cavaliere in cui a raccontare lo chansonnier sono artisti e amici. Per far ruotare così tanto materiale attorno a un concerto ci vuole sostanza. Quella che manca nella quasi totalità dei docufilm musicali che le piattaforme strapagano nonostante dentro ci sia il vuoto. L’idea è venuta a Filippo Sugar ed Elisabetta Biganzoli che alla ristrutturazione dell’attività editoriale e discografica di Sugar hanno affiancato Sugar Play, una casa di produzione audiovisiva (già all’opera per un documentario su Caterina Caselli e con il film di Colapesce Dimartino) per costruire strategie più articolate attorno alla musica.
THE KILLERS
SPIRIT
Deludente tentativo di arricchire il “best of” della band che in 20 anni di carriera è passata dall’indie rock
al synthpop. La brutta copia di Born Slippy degli Underworld
CLARA BOULEVARD
Il brano vincitore di Sanremo Giovani che ha dato il biglietto per il Festival a Chiara Soccini, uno dei volti di Mare fuori: urban pop assai acerbo
ZUPPA INGLESE