LORENZO LOTTO MADONNE, SANTI E NOBILI DAME
Il pittore in “trasferta” dalle Marche
Per avvicinarsi alla grandiosa pittura veneta di Lorenzo Lotto non occorrono ricorrenze particolari.
Non sfugge però che, in questo momento, il pittore veneziano (1480-1556/1557) sia ospite, con alcune sue tele, in diversi musei italiani. Alla Pinacoteca di Brera di Milano si ammira il Ritratto di Laura da Pola del 1543 (prestito dalle Gallerie d’Italia di Napoli), elegantissima nel suo abito sontuosamente ricamato e che regge in mano un ventaglio di piume bianche, elemento che fa da trait d’union con il dipinto ottocentesco di Domenico Morelli la cui dama lo ostenta sopra il seno nudo (le due opere, accostate, sono esposte fino al 1/04). Al Complesso monumentale di San Francesco di Cuneo sono giunti ben sette dipinti di Lotto dalla Santa Casa di Loreto ,di cui il pittore divenne oblato nel 1554 all’età di 74 anni così assicurandosi protezione spirituale ma anche economica alla sua vita (situazione che spesso lo afflisse). Un nucleo importante qui in questa mostra comprende il restaurato
San Michele caccia Lucifero, oltre a due affreschi staccati di Pellegrino Tibaldi (fino al 17/03). Ed è ancora dalla Santa Casa di Loreto (dove l’artista si “rinchiuse” pur dipingendo opere ex novo quali l’Adorazione dei Magi e La Presentazione al Tempio) che provengono altri dipinti a comporre la mostra Lotto. Incontri immaginati alla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia (ultima mostra del programma di Capitale italiana della cultura 2023), che mette in relazione opere dell’artista con altre di Moretto, Romanino e Savoldo. Con il prestito straordinario della monumentale pala d’altare del San Cristoforo tra i Santi Rocco e Sebastiano, in cui nel volto del San Rocco pare si scorga il suo autoritratto. Toccante anche quella Natività dove Maria fa il bagnetto a Gesù Bambino (dalla Pinacoteca di Siena). Fino al 7/04.