Corriere della Sera - Sette

Minestrone senza grassi? Sì, e pure squisito Sfregate, sfregate, la pignatta brillerà ancora

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Terza donna a laurearsi nella storia d’Italia, Amalia Moretti Foggia scriveva sulla Domenica del Corriere ricette di cucina e consigli per la casa. Ma anche di medicina, con lo pseudonimo maschile di Dottor Amal. In questi due testi si rivolge alle massaie in guerra

LA BIOGRAFIA

DIETRO PETRONILLA SI CELAVA AMALIA MORETTI FOGGIA, LOMBARDA DI MANTOVA DOVE NACQUE NEL 1872. FU LA TERZA DONNA LAUREATA D’ITALIA: NEL 1895 IN SCIENZE NATURALI A PADOVA E NEL 1898 IN MEDICINA A BOLOGNA. DAL 1929 DIVENTÒ COLLABORAT­RICE DE LA DOMENICA DEL CORRIERE,

SUPPLEMENT­O ILLUSTRATO DEL QUOTIDIANO. SCRIVENDO DI CUCINA ERA PETRONILLA MA ANCHE LA MASSAIA PREMUROSA; DOTTOR AMAL, AL MASCHILE, SE DAVA PARERI MEDICI: DI UNA DONNA NESSUNO SI SAREBBE FIDATO. MORÌ A MILANO NEL 1947, A 75 ANNI.

20 agosto 1944

30 gennaio 1944

Èmai possibile? Sì. Non è questa la stagione delle abbondanti verdure fresche? Ecco dunque come, anche senza grassi ma con molte e varie verdure, un minestrone potrà venir ugualmente allestito e persino trovato squisito e ben condito. Basterà infatti porre a fuoco, nella pignatta della minestra, con 2 litri di acqua, mezzo chilo di fagioli sgranati, mezza verza ben lavata e tagliata a listerelle, una pianticell­a di sedano sforbiciat­a. 4-5 carote tagliate a cubetti, una cipolla ritagliata in sottilissi­mi dischetti e un bel pizzico di sale.

Aggiungere, dopo un’ora di bollitura, 4-5 pomidori pelati, privati dei semi e tagliati a spicchi, 3-4 zucchini (con la loro buccia) ritagliati a pezzetti, e lasciar bollire, bollire, bollire aggiungend­o di quando in quando, se necessario, un goccio d’acqua.

Versare nella pignatta, tre quarti d’ora prima del desinare, 5-6 patate che saranno prima state lavate lessate mondate grattugiat­e, 4 foglie di basilico tagliate a mezzo ed una manciatina di premezzolo lessato e tritato; aggiungere, dopo 15 minuti il riso, dopo 10 un grosso pizzicone (se lo si ha) di formaggio grattugiat­o e dopo altri 5 togliere la pignatta dal fuoco e lasciarvi il minestrone un po’ addensarsi e un po’ raffreddar­si.

Fate così (ve lo consiglio) e, se state zitte e non confessate... vi assicuro che non sentirete il marito dire «Questo minestrone difetta di condimento», anzi «sa proprio di... niente», ma invece chiedere subito il bis del «buon minestrone» preparato dalla «cara mogliettin­a».

Quanto sospira la povera massaia che, sfollata e ridotta a servirsi – per cucinare – di legna non ben secca e quindi... fumosa, vede le sue belle pignatte d’alluminio ricoperte da uno strato nero e che si fa sempre più spesso! Che fare? Ogni giorno ella avrebbe dovuto lavare, staccare, togliere, e non lasciar così addensarsi quel nero; ma – ormai che il malanno è fatto – le conviene pensare alla sostanza e non all’estetica, servirsi cioè delle sue pignatte pulitissim­e all’interno e nerissime all’esterno; e quando – finalmente!... – ritornata in pace alla sua casa e ai suoi fornelli non più fumosi allora... prima energiche lavate con sapone ed acqua calda; poi energiche sfregate (a mezzo di uno straccetto) con finissima cenere setacciata;

e infine là, dove la nera crosta è più densa, sfregate e rifregate con cenere e paglietta di ferro.

Molto lavorare; molto sfregare: molto lavare ma... dello sfollament­o, sulle pignatte, più nessuna dolorosa traccia!

La massaia scrupolosa

SE L’ALLUMINIO È RICOPERTO DA UNO STRATO NERO, PER COLPA DELLA LEGNA NON BEN SECCA, ENERGICHE LAVATE E POI PAGLIETTA

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