Corriere della Sera - Sette

«O ME O VANNACCI» IL MONDO TUTTO DRITTO DEL LEGHISTA VENETO

- DI FABRIZIO RONCONE froncone@rcs.it

Ci meraviglia­mo di cose che non dovrebbero meraviglia­rci. La normalità scatena stupore. Siamo messi bene? Direi di no. Però è un fatto, è cronaca, che certe volte leggiamo la dichiarazi­one di un politico e, improvvisa­mente, ci ritroviamo a riflettere che beh, insomma, meno male, forse non tutto è perduto. Sto pensando alle recenti consideraz­ioni sul generale Roberto Vannacci formulate con nettezza da Gianantoni­o Da Re, un europarlam­entare leghista di quelli un po’ all’antica, da territorio, siamo nel trevigiano. Lui è uno di quelli che entrano nella Liga Veneta degli inizi, è la generazion­e che seguendo l’Umbertone Bossi finisce a Pontida, tra ampolle e maschere da vichingo, certi con le spade di cartone, altri con le damigiane di vino rosso. Questo Da Re adesso ha 70 anni e continua a fare la politica che sa fare, non frequenta i talk televisivi, i grandi giornali non lo intervista­no, e così lui resta lì, tra Bruxelles e i dintorni di Vittorio Veneto, dove è stato pure sindaco per cinque anni. Poi però un giorno s’accorge che il suo capo, cioè Matteo Salvini, vuol candidare per le prossime elezioni europee il generale autore del libro Il mondo al contrario, un libro pieno di robaccia, un miscuglio di omofobia e razzismo, che sta però vendendo un mucchio di copie e che, proprio per questo, ha ingolosito Salvini, convinto che le copie possano coincidere con le preferenze. Molti esponenti della Lega mugugnano da settimane, da quando la notizia ha cominciato a rimbalzare: il generale non c’entra niente con la grande tradizione politica del Carroccio. Ma poi - appunto - arriva Da Re. Che evita i sussurri, e dice chiaro: «Se come capolista, alle prossime elezioni Europee, la Lega candida Vannacci, sia chiaro che io faccio un passo indietro». Una scelta precisa. E motivata: «Non condivido niente del libro scritto da quel generale. Ci sono pagine in cui sostiene che Mussolini è stato uno statista. Ma per me Mussolini era un dittatore! Gli statisti sono quelli come De Gasperi. No, Vannacci non può fare il capolista. L’unico capolista possibile è Giorgetti, capace di intercetta­re il nostro voto moderato». Vannacci sostiene che Da Re non abbia nemmeno sfogliato il libro. Il punto, però, è un altro: Salvini, invece, l’ha letto? Condivide certe tremende idee del generale?

DA RE NON VA MAI IN TV, RESTA A BRUXELLES E SFIDA SALVINI: IL GENERALE È INCANDIDAB­ILE

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Gianantoni­o Da Re, 70 anni, eurodeputa­to leghista

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