Corriere della Sera - Sette

IN QUEL 1978 DI TRAGEDIE UNA LUCE DA SANREMO: IRROMPE LA PAROLA SESSO CON RINO GAETANO E GIANNA

L’apparente testo non sense di un ragazzo calabrese conquista me 12enne e tutta l’Italia. Ma dietro lo straniamen­to provocato dalla catalogazi­one ironica c’erano Carmelo Bene e il dadaismo che sarà di Battiato. Una mostra a Roma celebra un talento scompar

- DI ANTONIO PASCALE

Il 1978 fu un anno orribile per molti versi, il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, l’anno in cui Augusto Pinochet annunciò al mondo che il Cile sarebbe tornato alle urne solo nel 1986. Per rimanere in tema dittatori e affini, il 1978 fu l’anno in cui allo stadio Monumental di Buenos Aires, durante la cerimonia di apertura dei Mondiali di calcio, l’annunciato­re introdusse Jorge Videla, come tenente generale ed eccellenti­ssimo presidente della nazione e Videla con le mani dietro la schiena disse: «Chiedo a Dio, nostro Signore, che questo evento sia davvero un contributo per affermare la pace, quella

che tutti desideriam­o per il mondo intero e per tutti gli uomini del mondo». Ovviamente, a poco più di un chilometro dallo stadio c’era la Escuela de Mecánica de la Armada, dove migliaia di dissidenti furono torturati.

Certo, fu anche l’anno di Sandro Pertini, l’anno della legge Basaglia, della Sanità pubblica, perché sotto il governo Giulio Andreotti, con Tina Anselmi ministro della Sanità (la prima donna Ministro della Repubblica), furono varate tre leggi, con maggioranz­e trasversal­i, che ancora oggi danno l’impronta al nostro sistema di salute. Fu l’anno della 194 che con i suoi 22 articoli disciplina­va l’aborto in Italia. Visti gli avveniment­i, non è che uno in prima battuta si ricordi di Sanremo del 1978. Io avevo 12 anni. Per rimanere in tema spettacoli ricordo più il film Grease e anche Avere vent’anni di Ferdinando Di Leo, dove due ragazze ventenni, una violenta e incazzata, Tina (Lilly Carati) e una malinconic­a, Lia (Gloria Guida), viaggiavan­o per l’Italia e finivano male (una vera botta per gli spettatori voyeur, tra cui io: ah sì, avevo 12 anni ma riuscii a entrare al cinema con quelli più grandi).

Però, il festival di Sanremo riflette il mondo e quel festival di Sanremo (dal 26 al 28 gennaio) fu un chiaro riflesso di quello che poi sarebbe accaduto in quell’anno. A parte i problemi tecnici, le prime due puntate non furono registrate e nemmeno andarono in onda in radio, ma nella serata finale si manifestar­ono tre personaggi di cui poi avremmo parlato a lungo. Sì, c’era Maria Giovanni Elmi che presentava, ma non fu lei, comunque, la prima donna a presentare il festival, appariva all’inizio per dire buonasera. Comunque, sotto la direzione di Vittorio Salvetti (che stava riportando in auge il Festival), oltra all’attrice Stepace

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Culturali
Alcuni dei cappelli di Rino Gaetano nella mostra promossa da Roma Capitale, Assessorat­o alla Cultura, Sovrintend­enza Capitolina ai Beni Culturali
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