DA BOTTEGHE OSCURE AL BRUNELLO NUOVA VITA A CERBAIA
Elena Pellegrini rilancia la fattoria di famiglia
Prima dell’ex presidente del Consiglio Massimo D’Alema, nel mondo del vino c’è stato un altro esponente dell’ex
Pci. Si chiama Fabio Pellegrini, ha 85 anni. È stato il braccio destro del deputato Giorgio Amendola. Originario di Montalcino, venne anche eletto consigliere comunale. A Botteghe Oscure trascorreva le settimane. Ma tornava di domenica e passava da podere a podere, per consegnare copie dell’Unità. «Convinceva i mezzadri a non lasciare la terra» racconta la figlia Elena Pellegrini (nell’illustrazione qui a fianco). «I terreni allora rendevano e costavano poco. Mio padre, agronomo, capì il potenziale del Brunello e nel 1978 aprì Cerbaia, la prima vendemmia è stata nel 1982, il mio anno di nascita». Ora Cerbaia si estende in 12 ettari, 5 dei quali a vigneto, in parte su terreni a gradoni. All’inizio la cantina consisteva in una sola stanza. Poi è arrivata Elisabetta. «Era il 2014, prima ero l’aiuto di mio nonno durante le vendemmie» dice «abitavo a Roma, avevo studiato Economia a Francoforte, rinunciai a un lavoro negli Stati Uniti e andai a Montalcino senza sapere nulla». La produzione è piccola, 20 mila bottiglie (più della metà per il mercato statunitense), con l’obiettivo di arrivare a 30 mila. La qualità è alta. Come nel Rosso 2021, scorrevole e robusto, con un tannino non intrusivo (fa un breve passaggio in legno). O nel Brrunello 2019 («l’anno del matrimonio e del figlio»), un vino dai tannini delicati che sarà certamente longevo. Le vigne a 400 metri nel versante nord davano in passato vini spigolosi, ora con il nuovo clima, sono docili, morbidi. Lo si capisce con la Riserva 2012 Vigna Cerbaia, intensa e autentica anche nel lato ruvido.