LA CREATURA DI ZUCK 20ANNI HA COMPIUTO HA ANCORA SENSO STARE SUI SOCIAL NETWORK?
C’è chi per riprendersi da una delusione d’amore sfoga la frustrazione con un amico e chi inventa una piattaforma destinata a cambiare il mondo. Non in meglio, con il senno di poi. Il 2003 è agli sgoccioli, lo studente di Harvard Mark Zuckerberg, 19 anni, si chiude nella Suite H33 della Kirkland House nel campus universitario. È furente, vuole togliersi dalla testa la ragazza che lo ha lasciato definendolo «rivoltante». Consegna la rabbia al suo blog, ma non basta. All’improvviso ha un’idea: un sito che metta a confronto le studentesse più belle e desiderabili. Hackera gli archivi dell’università e manda online FaceMash. La piattaforma indigna le ragazze, ma piace ai ragazzi. I visitatori arrivano a migliaia, dopo poche ore, però, l’università la chiude. Esperimento fallito? Niente affatto. È l’embrione di Facebook, anzi, TheFacebook, come si chiamava agli inizi, che viene lanciato il 4 febbraio 2004. La piattaforma è stata interamente progettata da Zuckerberg. Le funzioni iniziali sono basiche: connettersi tra amici, ritrovare vecchi compagni, condividere qualche foto, scattata rigorosamente con macchine digitali, perché gli smartphone ancora non esistono. In pochi giorni questo oggetto che stenta a trovare una definizione precisa — parole oggi pronunciate e lette decine di volte al giorno, come social network e social media sono ancora termini futuristici e oscuri — conquista oltre duemila studenti. A fine anno sono quasi un milione, sparsi tra tutti gli atenei della Ivy League.
LA NUOVA VERSIONE
Nel 2005 diventa semplicemente Facebook e viene lanciato in tutto il mondo in una versione che oggi è antiquariato digitale. Messaggi scambiati sulle bacheche sotto gli occhi di tutti, nessuna possibilità di reazione o commento alle foto, giochi e quiz, i mitologici, e inutili, “poke”. Eppure è la prima finestra