Corriere della Sera - Sette

«ALBA È COME SE L’AVESSI PARTORITA I GENITORI SCAPPANO QUANDO SONO IMPREPARAT­I E SOLI»

Sei anni fa la loro storia fece molto discutere: lei una neonata con la sindrome di Down lasciata dalla madre in ospedale; lui 40enne, single e omosessual­e. «Esporci, raccontare la nostra storia sui social è servito: in questa società dobbiamo vedere. Si

- DI MARIA LUISA AGNESE E GRETA SCLAUNICH

entre risponde al telefono, papà Luca sta facendo il letto. Siamo a casa Trapanese dove, poco più di sei anni fa, Luca, single con una vocazione assoluta per la genitorial­ità, ha accolto la piccola Alba che allora aveva solo 27 giorni. Luca ha amato Alba ancor prima di conoscerla. L’ha amata da quando, pur essendo in una condizione svantaggia­ta per le regole sociali – single, gay, 40enne –, sette anni fa si è presentato in Comune a Napoli dicendo che era disposto ad accettare qualsiasi bambino o bambina avessero voluto proporgli per un’adozione o per un affido. Da quando barrava per la burocrazia tutte le caselle di eventuali disabilità perché non voleva un figlio perfetto, ma un figlio da amare. Il suo caso è diventato famoso, all’inizio ha fatto anche scandalo: qui ci racconta della sua voglia di paternità estrema e di come nella società si stia andando verso il modello di genitore unisex.

Secondo i canoni correnti la sua è una paternità controcorr­ente anche se lei la definisce «normale». Di sicuro lei ha scelto di raccontarl­a sui social, esponendo Alba: come è andata?

«Da persona qualunque sono andato in Tribunale a chiedere in affido un bambino disabile, senza porre nessun limite. Dopo sei mesi mi hanno chiamato per Alba, raccomanda­ndomi di tenere riservata la storia. Invece esattament­e una settimana dopo eravamo dappertutt­o: sui giornali, sui social, alle Iene con una notizia lampo di bambina down abbandonat­a in ospedale, rifiutata dalla madre, non voluta dalle coppie etero, presa in affido da una brava persona. Queste cose mi facevano impazzire, perché erano tutte sbagliate. I giornali volevano fare lo scoop dicendo: povera bambina, le coppie etero non la vogliono perché vogliono il bambino del supermerca­to perfetto…».

Sclaunich: e invece la vera storia?

«Invece la storia di Alba è una storia che non dovrebbe trovare il colpevole ma aiutare a far capire una serie di problemi sociali. La madre non l’ha abbandonat­a, l’ha lasciata in ospedale e vivaddio le donne che non vogliono essere madri e che lasciano i figli in ospedale, invece di buttarli nella spazzatura: liberiamo le donne dalla maternità assoluta. Non tutti siamo fatti per essere genitori. Io non sono un eroe, solo una persona preparata anche se spaventata, perché

«DA PERSONA QUALUNQUE, SONO ANDATO IN TRIBUNALE A CHIEDERE IN AFFIDO UN BIMBO CON DISABILITÀ. NON HO POSTO LIMITI. SEI MESI DOPO È ARRIVATA»

La prima puntata della serie Paternità, plurale, con l’intervista al cantautore Alex Britti, è stata pubblicata

su 7 l’8 dicembre 2023; la seconda, con lo scrittore Sandro Veronesi, il 5 gennaio 2024

 ?? ?? Luca Trapanese, napoletano, classe 1977, stringe fra le braccia la figlia Alba, presa in affido
e poi adottata nel 2018. La loro storia ha ispirato il film Nata per te di Fabio Mollo
Luca Trapanese, napoletano, classe 1977, stringe fra le braccia la figlia Alba, presa in affido e poi adottata nel 2018. La loro storia ha ispirato il film Nata per te di Fabio Mollo

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