VIOLA, I SUOI CHILI E IL DESIDERIO DI VOLERSI ACCETTARE
Pellai parla ai ragazzi di body positivity
«Voglio gridare che io mi piaccio per come sono. Lo voglio urlare, perché quando sono da sola ci credo davvero ma quando sono con gli altri qualche volta me ne dimentico». Viola ha un sogno: diventare videomaker per mettere la sua voce di preadolescente in un progetto che racconti cosa è lei. E cosa sono quei chili in più che le rendono difficile conciliare il proprio sguardo su di sé con quello degli altri. «Si chiama mentalizzazione corporea: è il processo che ci porta a mettere dentro la mente il nostro corpo, è un compito fondamentale della preadolescenza» spiega Alberto Pellai, medico psicoterapeuta e ricercatore alla Statale di Milano. Con Barbara Tamburini, Pellai è autore de Il lato più bello, Salani: la storia di Viola, che imparerà non solo ad accettarsi ma a spingere chi le è vicino a mettersi in gioco, rivelando il suo “lato più bello” anche quando non “conforme” agli standard imposti. Al centro – tra bullismo, conflitti familiari, primi amori – c’è la body positivity, che punta sulla salute e non sull’aspetto esteriore: «Il corpo» spiega Pellai «non può mai essere occasione di stigma sociale, non ti definisce. Invece è fondamentale costruire uno stile di vita salutare, che ci porti ad avere cura di noi». Restare sé stessi è una sfida, soprattutto in quella che Pellai definisce età “tsunamica”: «Nella preadolescenza la parte emotiva matura a una velocità pazzesca, quella cognitiva invece rimane ancora immatura». Dal contrasto viene fuori uno tsunami che investe anche i genitori, non per forza per travolgerli: «Vedo adulti che, di fronte a un figlio preadolescente, vorrebbero riavvolgere il nastro. Ma il cambiamento dei ragazzi riesce meglio se rende possibile anche quello del genitore».