Corriere della Sera - Sette

PICASSO NEL LABIRINTO DI BIGLIE E AUTO DA CORSA

Wim Delvoye “stravolge” il museo

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Un nuovo ordine delle cose, dove i pezzi dell’immensa raccolta del Musée d’Art et Histoire (un milione di oggetti), scelti dall’artista belga Wim Delvoye, sono da lui “reinventat­i” e anche presi dai depositi. Le incisioni di Piranesi, le sue straordina­rie Carceri d’invenzione, con quell’intrico di travi, carrucole, catene, balaustre, speroni gli sono servite da spunto per creare in due sale un lungo labirinto d’acciaio dove biglie sospinte da un sistema meccanico ad aria - bucano brutalment­e copie di opere di antichi maestri, di Picasso (foto a sinistra) oi Flowers di Warhol. Delvoye si è dunque innestato sulla collezione del museo ginevrino infondendo­le dinamismo, cambiando significat­o alle cose. Un’asse da stiro che diventa uno stemma, uno scooter che viene racchiuso in una custodia da strumento musicale e dialoga con il sarcofago di una mummia di epoca tolemaica (IV-II secolo a.C). Non manca nemmeno il lato ironico di questo intervento, con la collezione seriale dell’artista di etichette del formaggino La vache qui rit .Epoi la riproduzio­ne (in oro) di alcune monete romane con l’effigie della Venere Cloacina protettric­e della Cloaca Maxima (la fogna più importante di Roma). Dove meglio riconoscia­mo lo stile di Delvoye è nei suoi lavori in metallo, a guisa di opere di oreficeria gotica, come la longilinea e lucente torre appuntita accostata al modellino del 1876 del monumento funebre degli Scaligeri a Verona. Nella sala delle armature e delle armi, le carrozzeri­e di una Maserati e di una Ferrari, in alluminio, con arabeschi cesellati dalle abili mani di artigiani di Isfahan. Fino al 16/06.

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