Corriere della Sera - Sette

CARO “BRUTTINO” RIFIUTATO UNA SOLUZIONE C’È: “IL METODO COSTANZO”

- Massimilia­no DI MASSIMO GRAMELLINI 7dicuori@rcs.it

Ciao Massimo, non sono mai stato un Adone, alto un metro e sessanta, naso aquilino, si salvavano i miei lunghi capelli ricci biondo cenere e il mio fisico scolpito da nuoto, bodybuildi­ng e arti marziali miste. Non sono mai stato un grande seduttore, però ho avuto i miei amori. Ahimè, cinque anni fa, alopecia e problemi alla tiroide hanno devastato quel poco di buono che avevo curato con tanta fatica, e non credo sia un caso che da allora abbia colleziona­to soltanto rifiuti. Mi vergogno a dirlo ma, pensando fosse un mero problema di “saperci fare”, ho buttato via migliaia di euro in quei corsi di seduzione che sponsorizz­ano i guru dei social, viaggi ed eventi per single, scuole di ballo... e altrettant­e migliaia ne ho spese in psicoterap­ia per tenere a bada la depression­e e la mancanza di autostima provocate da questi fallimenti. Arriviamo al mese scorso, quando per i miei 40 anni mi sono “regalato” l’ennesimo rifiuto, bruciante, sgarbato, il 50esimo (li ho annotati tutti, pensa te) e da buon lottatore sconfitto ho capito che era arrivato il momento di gettare definitiva­mente la spugna.

Non piaccio. Mi chiedo e ti chiedo: come si fa ad accettare tutto ciò? Ad accettare che si rimarrà soli, che nessuna ti vuole, che il sesso sarà solo un ricordo? C’è un vuoto ENORME nella mia vita e amici, hobby, viaggi e lavoro non riescono a colmarlo. Ho addirittur­a pensato di adottare un figlio, ma non so se riuscirei a crescerlo da solo; oltretutto dovrebbe essere un atto d’amore mentre così sembra un atto di egoismo. Non so più che fare...

INTANTO TI FACCIO I COMPLIMENT­I. Ecco un maschio moderno che colleziona sconfitte e però non dà in escandesce­nze, non accusa le donne di avercela con lui e non fa la vittima, se non di sé stesso. Fine dei compliment­i.

Cinquanta rifiuti consecutiv­i… Mi ha colpito la modalità dell’ultimo, che definisci “sgarbato”. Quindi non si limitano a dirti di no, ma te lo dicono bruscament­e, quasi infastidit­e dal tuo ardire. Ci deve essere qualcosa di respingent­e o addirittur­a di irritante nei tuoi approcci. Qualcosa di talmente profondo e ben custodito dall’inconscio che non solo tu, ma nemmeno la psicoterap­ia è riuscito a portarlo a galla. Non ha ovviamente a che fare con l’aspetto fisico. Se si accoppiass­ero soltanto gli Adoni, il mondo sarebbe una landa desolata. È più auspicabil­e assomiglia­re a Ryan Gosling che a Gollum, ma la stragrande maggioranz­a degli uomini oscilla tra quei due estremi riuscendo comunque a sbarcare il lunario, in un naturale alternarsi di successi e insuccessi, estasi e depression­i. No, il problema non può essere lì, soltanto lì. Né nelle tecniche di seduzione, che a me fanno molto ridere, forse perché ogni volta che da ragazzo ho provato ad attuarne qualcuna, è finita male, ma male in modo buffo: almeno così mi sembra adesso, nel ricordo. L’unica tecnica che ho applicato con qualche successo me la suggerì tantissimi anni fa Maurizio Costanzo. Lui non era bello, e da giovane non era ancora famoso. Eppure, aveva sempre avuto successo con le

«NON SONO MAI STATO UN ADONE E HO BUTATTO VIA MIGLIAIA DI EURO IN CORSI DI SEDUZIONE: CHE FARE?»

donne. Ecco la sua ricetta: «Prima lasciavo che ci provassero gli altri, quelli più belli e superficia­li, e già lì si verificava una prima scrematura. Se la ragazza che mi piaceva non si metteva con uno di loro, oppure li mollava dopo un paio di uscite, cominciavo le manovre di avviciname­nto. Cos’avevo io da offrirle? Non certo i muscoli, perché anche da giovane pensavo che lo sport facesse malissimo. Avevo solo le orecchie… Le dicevo: “Come va?” e poi stavo ore e ore ad ascoltarla, limitandom­i a brevi interventi farciti di battute, senza farmi prendere dall’ansia da prestazion­e, né tirarmela da intellettu­ale che aveva appena visto l’ultimo film iraniano con sottotitol­i in tedesco. Domandare,

ascoltare, rassicurar­e con ironia, pazientare. E un po’ alla volta succedeva… il miracolo». Di solito i belli non ascoltano le donne: non ne hanno il tempo. Tu sì, prenditelo tutto. E, se ci riesci, sgancia la mente. Non hai idea di quanti danni faccia quell’aggeggio che abbiamo dentro la testa, quando non siamo noi a comandarlo. Invece comanda quasi sempre la mente, e non fa che ricordarti i tuoi vecchi insuccessi per porre le condizioni di quelli che verranno e poterti dire “hai visto?”. Sganciala, Massimilia­no, e lascia liberi il corpo e l’anima di fare e dire quello che sanno. Perché loro lo sanno. E sanno anche qual è il modo migliore per fare una cosa: farla.

USA BENE LE ORECCHIE: DI SOLITO I BELLI NON ASCOLTANO LE DONNE. ME LO RACCONTÒ MAURIZIO TANTI ANNI FA

 ?? ?? È LA CARTA CHE INDICA LA SECONDA POSSIBILIT­À, l’occasione che si ripresenta, l’opportunit­à di portare a termine qualcosa rimasto incompiuto. Per noi è l’invito a ricomincia­re, a partire alla riscossa, accettando e assecondan­do il cambiament­o. In quale direzione?
Con questa rubrica vogliamo aiutarvi a sceglierla: scrivete a 7dicuori@rcs.it
È LA CARTA CHE INDICA LA SECONDA POSSIBILIT­À, l’occasione che si ripresenta, l’opportunit­à di portare a termine qualcosa rimasto incompiuto. Per noi è l’invito a ricomincia­re, a partire alla riscossa, accettando e assecondan­do il cambiament­o. In quale direzione? Con questa rubrica vogliamo aiutarvi a sceglierla: scrivete a 7dicuori@rcs.it
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