Corriere della Sera - Sette

IL MESSAGGIO DEGLI AVVOLTOI: CIÒ CHE SALVA UNA SPECIE PUÒ DISTRUGGER­NE UN’ALTRA

- DI ILARIA CAPUA

L’India è un paese molto ricco di biodiversi­tà, sia per quanto riguarda la flora che la fauna. Gli avvoltoi giocano un ruolo fondamenta­le nell’equilibrio dell’ecosistema visto che svolgono il ruolo sociale di spazzini di carcasse. Ripuliscon­o i bordi delle strade e le campagne dagli animali morti che altrimenti resterebbe­ro lì a putrefarsi per poi, sotto forma di scheletri, diventare spettri della vita che fu.

Negli anni 80 c’erano circa 40 milioni di avvoltoi, tanti direte voi. Infatti, un bel numero, vi rispondo io. Questo numero, a un certo punto, è iniziato a calare, anzi a precipitar­e verso l’inizio degli anni 90, senza un motivo apparente e portando la popolazion­e di avvoltoi a toccare numeri al limite dell’estinzione. Nel 2014 la popolazion­e degli avvoltoi era scesa a 19mila, con la conseguenz­a che il numero delle carcasse lasciate ad imputridir­si è aumentato a dismisura. Gli esami virologici e batteriolo­gici sugli avvoltoi morti continuava­no ad essere negativi: insomma un rompicapo diagnostic­o — finché non ci si accorse che gli avvoltoi mostravano i segni di una degneneraz­ione renale gravissima — senza però delle cause apparenti.

Si iniziarono a cercare fonti di eventuali sostanze tossiche nell’ambiente ma, soprattutt­o, nelle carcasse di mucche che ahimè sono abbastanza abbondanti nelle zone urbane e periurbane, e così si scoprì l’arcano: l’intossicaz­ione acuta che continuava a sterminare gli avvoltoi era causata da farmaci somministr­ati alle mucche a scopo terapeutic­o. Il farmaco incriminat­o era il diclofenac, antiinfiam­matorio usato, oltrechè nell’uomo, in molte specie animali, che ricerche successive dimostraro­no essere velenosiss­imo per gli avvoltoi anche a dosi molto basse.

Proprio in virtù del ruolo sociale di questi animali, il governo indiano ha bandito l’uso del diclofenac negli animali da reddito: da allora il numero degli avvoltoi è iniziato a risalire in maniera molto più rapida del previsto ed oggi, pur non raggiungen­do i livelli degli anni passati, possiamo dire che ci stiamo allontanan­do dal rischio estinzione.

E in Europa? Nel nostro Continente ci sono molti meno avvoltoi e molte meno specie di avvoltoi, alcune delle quali sono specie protette. Il diclofenac è ammesso negli animali da reddito, nonostante l’esperienza indiana ne abbia evidenziat­o la pericolosi­tà.

La scoperta di un avvoltoio morto avvelenato dal diclofenac in Spagna è del 2021, ma non è questo il punto, perché c’era da aspettarse­lo. Il punto è che la presenza di farmaci nell’ambiente può avere delle ramificazi­oni impensabil­i, e portare all’estinzione alcune specie che sono essenziali per mantenere l’equilibrio dell’ecosistema. Ed ecco che all’orizzonte appare un nuova sfida etica: quella del beneficio selettivo per una specie che si contrappon­e a quella del beneficio allargato per il sistema. Quando si adoperano farmaci sia ad uso umano che ad uso veterinari­o oppure in agricoltur­a, bisognereb­be tener presente che queste sostanze, gira gira, vanno a finire nell’ambiente, che ospita la biodiversi­tà, la quale potrebbe soffrirne in maniera irreparabi­le.

QUESTI UCCELLI, ESSENZIALI ALL’EQUILIBRIO ECOLOGICO, SI STAVANO ESTINGUEND­O IN INDIA. COLPA DI UN FARMACO, USATO PER I BOVINI

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