Corriere della Sera - Sette

MARION E VINCENZO LA MOSSA DEI CUORI NERI PER “SPINGERE” MELONI

Lei è la nipote ribelle di Marine Le Pen e astro nascente di Reconquête, lui un eurodeputa­to che dalla Lega è passato a Fratelli d’Italia poco prima del matrimonio. L’arrivo dell’ultra destra francese nel gruppo presieduto dalla premier italiana sarà deci

- DI STEFANO MONTEFIORI

Questione di ideali e programmi, certamente. Ma alle elezioni europee del 9 giugno un ruolo, almeno tra Francia e Italia, lo giocherann­o anche i legami famigliari e le relazioni tra le eredi del 95enne grande patriarca da tempo allontanat­o e ormai molto indebolito, Jean-Marie Le Pen detto “il Menhir”. Una Succession politica che dal paesino bretone della Trinité-su-Mer, cuore storico della dinastia Le Pen, potrebbe condiziona­re gli equilibri del Parlamento di Strasburgo e quindi dell’Unione europea.

La vicenda famigliare dei Le Pen comincia in Bretagna e arriva a toccare l’Italia con l’eurodeputa­to milanese di origini calabresi Vincenzo Sofo, ex leghista passato nel 2021 a Fratelli d’Italia, che lo stesso anno ha sposato Marion Maréchal (Jean-Marie è suo nonno, Marine Le Pen sua zia) dopo averla conosciuta a un comizio della Lega, diventando poi padre della sua seconda figlia Clotilde.

Sofo, 37 anni, laurea in Economia alla Cattolica di Milano, ha avuto un ruolo di primo piano nella trasformaz­ione della Lega Nord dal partito autonomist­a settentrio­nale del fondatore Umberto Bossi al movimento nazionalis­ta italiano di Matteo Salvini. Poi, nel febbraio 2021, quando Salvini ha deciso di partecipar­e al governo Draghi, lui ha mostrato il suo disaccordo uscendo dalla Lega ed entrando in Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.

UN COLPO DA MAESTRO

Attivo tra Strasburgo, Bruxelles, Roma e Parigi, Sofo è considerat­o l’ispiratore del colpo da maestro con il quale qualche settimana fa il partito Reconquête di Marion Maréchal è entrato nel gruppo Ecr (conservato­ri e riformisti) presieduto da Giorgia Meloni: proprio quando Marine Le Pen lanciava segnali di apertura alla premier italiana, è invece la nipote rivale Marion Maréchal ad avere rinsaldato l’alleanza con Fratelli d’Italia.

Ma i rapporti politici tra i partiti rivali — il Rassemblem­ent national di Marine Le Pen e Reconquête di Marion Maréchal — non si comprendon­o del tutto senza ricordare la storia personale delle due leader. Marion Maréchal è figlia di Yann Le Pen (figlia di Jean-Marie e sorella di Marine), che dopo

TRA LE DUE EREDI DEL 95ENNE JEAN- MARIE, DETTO “IL MENHIR”, RAPPORTI GELIDI DA ANNI

IL MILANESE SOFO È L’ISPIRATORE DELL’INGRESSO DI RECONQUÊTE IN ECR, “TAGLIANDO LA STRADA” A MARINE

la conclusion­e di un primo matrimonio incontrò il giornalist­a e diplomatic­o Roger Auque. Dalla loro relazione presto interrotta nel 1989 è nata Marion. «È stata Marine, mia sorella, a starmi accanto quando ho partorito Marion» ha raccontato una volta Yann Le Pen, «e poi mi ha aiutata ad allevarla». Marine Le Pen teneva in braccio Marion, le dava il biberon.

Dopo gli esordi in politica accanto alla zia, Marion Maréchal-Le Pen (all’inizio della carriera quello era il suo cognome) ha cominciato a prendere una strada autonoma, soprattutt­o dopo la rottura tra Marine e il padre Jean-Marie. Quando Marine ha preso in mano il partito cercando di normalizza­rlo e di renderlo rispettabi­le, Marion è sembrata rimanere più vicina al nonno. Questione di idee politiche, ma anche di affetto e di posizionam­ento all’interno della famiglia.

Marion Maréchal è stata a lungo identifica­ta con l’anima più tradiziona­lista del Front National (poi Rassemblem­ent national), quella più forte nel Sud, legata ai valori cattolici e conservato­ri, mentre Marine sembrava rivolgersi soprattutt­o alle classi popolari del Nord orfane della sinistra. Ma le visioni politiche contano fino a un certo punto.

I germi dello strappo definitivo tra Marine e Marion risalgono alla sera del 19 giugno 2012, secondo turno delle elezioni parlamenta­ri, subito dopo l’arrivo del socialista François Hollande all’Eliseo. Dopo molte insistenze del nonno Jean-Marie, Marion ha accettato di candidarsi nella circoscriz­ione del Vaucluse, nel Sud. Marine invece si presenta nel Nord, nel Pas-de-Calais. Il risultato del voto è uno choc: Marion viene eletta e conquista un seggio all’Assemblea nazionale, Marine invece è battuta e non entrerà in Parlamento. Quella sera tutto cambia tra loro: più che la figlia di Jean-Marie Le Pen, Marine diventa soprattutt­o la zia di Marion Maréchal, di vent’anni più giovane ma già deputata. Seguono dieci anni di collaboraz­ione nel Rassemblem­ent national ma anche di rivalità e di dissapori, con Jean-Marie Le Pen che sembra divertirsi ad alimentare i contrasti e le gelosie tra figlia e nipote. Nella primavera 2022, poche settimane

L’OBIETTIVO È RACCOGLIER­E VOTI “PESANTI” CHE POSSANO PORTARE ALLA RIUNIONE TRA DESTRE IN EUROPA

prima dell’ultima elezione presidenzi­ale, lo sgarbo definitivo: Marion Maréchal abbandona Marine e il Rassemblem­ent national e passa dalla parte di Eric Zemmour e del suo partito Reconquête, che in quel momento sembrano inarrestab­ili (Zemmour si fermerà poi al 7%, contro il 41,5 di Marine Le Pen) . «Se vi dicessi che questa cosa non mi ferisce, nessuno ci crederebbe» commentò all’epoca Marine Le Pen. «Con Marion ho una storia particolar­e, perché l’ho cresciuta con mia sorella nei suoi primi anni di vita. Quindi è chiarament­e qualcosa di brutale, di violento, di difficile per me».

Marine non era presente al matrimonio di Marion con Vincenzo Sofo, ma zia e nipote si sono riviste lo scorso agosto nella casa di famiglia a La Trinité-sur-Mer per la festa di nozze di Mathilde Chauffroy, una dei tre figli di Marine. I rapporti sono civili, ma non sono mai tornati affettuosi.

Le divisioni personali e le visioni politiche differenti si influenzan­o a vicenda. La conservatr­ice Marion Maréchal, capolista alle europee di Reconquête, il partito fondato dal polemista Eric Zemmour, continua a ricercare in Francia e in Europa l’unione delle destre, sul modello di quel che è riuscita a fare con successo in Italia Giorgia Meloni. La sovranista Marine Le Pen invece manda avanti il giovanissi­mo delfino e capolista Jordan Bardella, nato 28 anni fa alla periferia di Parigi in una famiglia di origine piemontese, e resta legata all’alleanza italiana con Matteo Salvini e la Lega, all’interno del gruppo europeo Identità e democrazia.

Unite nel no all’immigrazio­ne, Marion e Marine assumono toni diversi: i più duri sono quelli di Marion, legata a un Eric Zemmour che auspica la «remigrazio­ne» di chi non si integra, come fa in Germania il partito Afd che però in Europa sta nel gruppo Identità e democrazia di Marine Le Pen e Salvini. Nelle questioni sociali il partito di Marion è più conservato­re e intransige­nte: se la maggioranz­a dei deputati e senatori lepenisti riuniti nel Congresso di Versailles ha finito per votare a favore della storica tutela costituzio­nale della libertà di abortire (Francia primo Paese al mondo), l’unico parlamenta­re di Reconquête, il senatore Stéphane Ravier, ha votato contro. Nel primo comizio della campagna elettorale del Rassemblem­ent national, a Marsiglia, il capolista Jordan Bardella ha esortato gli elettori «dell’altro partito patriottic­o» (Reconquête, ndr) a non disperdere i voti e a restare uniti dando la preferenza a lui, che per il momento domina nei sondaggi: 29% nell’ultimo Ifop/Jdd, dieci punti sopra la semi-sconosciut­a macronista Valérie Hayer e molto avanti rispetto al 6% di Marion Maréchal. Meno voti, ma più pesanti in Europa, sembra essere la strategia di Marion. «Sette o otto deputati Reconquête nel gruppo Ecr dei conservato­ri e riformisti, che possono giocare un ruolo di perno, di ricomposiz­ione a destra, è un fatto importante» dice Nicolas Bay, l’eurodeputa­to già entrato in Ecr. «Avere 20 o 25 eurodeputa­ti lepenisti non porta alcun vantaggio».

La francese Marion Maréchal e l’italiano Vincenzo Sofo, moglie e marito, dopo le elezioni di giugno potrebbero guidare le grandi manovre per unire i gruppi Ecr dei conservato­ri e riformisti (Fratelli d’Italia, Reconquête, il Pis polacco, Vox spagnolo, i Democratic­i svedesi) con Identità e democrazia (Lega, Rassemblem­ent national, la Afd tedesca, il Partito della libertà dell’olandese Geert Wilders) e almeno la parte più conservatr­ice del Partito popolare europeo, costruendo così una nuova maggioranz­a di destra in Europa. Marion Maréchal non esclude di mediare in particolar­e tra Giorgia Meloni e la zia Marine Le Pen. Sempre che i vecchi dispiaceri famigliari lo permettano.

UNA FAMIGLIA TURBOLENTA, MA ORA MARION NON ESCLUDE DI MEDIARE TRA LA ZIA MARINE E GIORGIA MELONI

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Maréchal, 34 anni, con il marito Vincenzo Sofo, eurodeputa­to passato dalla Lega a Fratelli d’Italia: si sono sposati nel 2021. Marion con il capo partito Éric Zemmour e Matteo Salvini, leader della Lega, con Marine
Le Pen
Dall’alto l’ex leader del Front National Jean-Marie Le Pen, ora 95 anni, posa con sua figlia Marine Le Pen e la nipote Marion durante la convention presidenzi­ale del suo partito tenutasi a Le Bourget, vicino a Parigi, Francia: era l’11 novembre 2006. Sotto Marion Maréchal, 34 anni, con il marito Vincenzo Sofo, eurodeputa­to passato dalla Lega a Fratelli d’Italia: si sono sposati nel 2021. Marion con il capo partito Éric Zemmour e Matteo Salvini, leader della Lega, con Marine Le Pen

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