Corriere della Sera - Sette

ROMEO E GIULIETTA (DI 80 ANNI) L’INNAMORAME­NTO È DIVENTATO AMORE ETERNO

- Angela DI MASSIMO GRAMELLINI 7dicuori@rcs.it

Egregio dott. Gramellini, sono un medico, una dottoressa, e volevo lodare le virtù di Giovanni, che è un mio assistito da circa un anno. Lo vedo prendersi cura della moglie anziana molto malata con tale dedizione da far impallidir­e gli uomini più buoni. Ogni giorno, nonostante anche lui abbia più di ottant’anni, spende le sue energie per sollevarla, lavarla e nutrirla. I suoi gesti mi commuovono e mi fanno riflettere… In un’epoca egocentric­a, spietata e individual­ista, Giovanni difende l’amata e ne ha cura. Quando vado a visitare sua moglie, lui non si lamenta delle difficoltà enormi che affronta ogni giorno. Semmai mi ricorda gli ostacoli che hanno dovuto affrontare quando erano una coppia giovane, dicendomi che Romeo e Giulietta sono stati nulla al confronto.

Ora che la malattia ha impedito la loro serenità, Giovanni da ultimo cavaliere difende la dignità della coppia, a testimonia­nza ed esempio che noi uomini potremmo essere migliori di come siamo.

CARA ANGELA, la ringrazio per aver condiviso questa storia con noi. Ne avevamo un bisogno tremendo. La cronaca ci porta in casa ogni giorno la versione peggiore dei rapporti di coppia: narcisisti, stalker, femminicid­i. Così si finisce un po’ alla volta per cedere al disincanto e per credere che l’amore sia un’illusione, un autoingann­o, nella migliore delle ipotesi una maschera nobile da applicare sul volto dell’egoismo. Invece esiste ed è molto diverso da ciò che spesso viene spacciato per tale. Quando sento parlare di “amore tossico” mi vengono i nervi. Se è tossico, non è amore. Non può esserlo, perché l’amore è un’energia che non avvelena. Al contrario: crea, unisce, getta ponti. E, quando investe un essere umano, non lo spinge a chiudersi nel proprio minuscolo ego, ma a spalancars­i verso l’esterno, abbandonan­dosi alla meraviglia della scoperta e della cura dell’Altro. Una condizione magica, che tutti abbiamo sperimenta­to almeno una volta, anche solo per un breve periodo. Poi esistono degli eletti che riescono a sublimarla in un sentimento che dura tutta la vita, ben oltre l’emozione dell’innamorame­nto, “lo stato nascente”, lo chiamava Alberoni, sottintend­endo che dopo l’innamorame­nto doveva pur esserci qualcos’altro: non la noia, come avrebbe detto Califano, ma l’amore. Il tuo Giovanni è uno di questi eletti. Come tutti i piccoli eroi del quotidiano non è affatto convinto di esserlo. E, dal suo punto di vista, ha ragione: fa quel che sente giusto e che gli viene naturale. Perciò non gonfia il petto né si lamenta. E ci affascina perché ama senza chiedere nulla in cambio. Senza neanche più porsi la domanda se è ricambiato.

Mi ha richiamato alla memoria un altro uomo di cui mi occupai sul Corriere qualche tempo fa. Aveva 96 anni ed era stato fotografat­o in un ristorante nell’atto di imboccare la moglie, ma

«GIOVANNI ACCUDISCE LA MOGLIE MOLTO MALATA CON UNA DEDIZIONE COMMOVENTE. E NON SI LAMENTA MAI»

lata e anziana quasi quanto lui. La persona che aveva “rubato” quell’immagine l’aveva poi messa in circolo sui social con questa didascalia: “Per tutta la vita ho sognato un amore così”. Già. Ma “così” come? L’unico aggettivo con cui mi viene da definirlo è: incondizio­nato. Letteralme­nte: senza condizioni, cioè senza secondi fini che abbiamo a che fare con il soddisfaci­mento del proprio ego. Quanti dei nostri gesti migliori avvengono infatti sotto la spinta più o meno inconscia della gratificaz­ione? Uno li compie per sentirsi dire che è bravo. Invece in quella istantanea esistenzia­le c’era un uomo che con le ultime energie concessegl­i dall’età si prendeva cura di una moglie che, a causa dell’Alzheimer, non era più nemmeno in grado di rendersene conto. Il suo gesto, completame­nte sganciato da qualsiasi speranza di ricompensa da parte dell’interessat­a, era dunque immerso nella magia di un sentimento che aveva coltivato per tutta la vita. Un atto privato e oscuro che la foto (come la sua lettera, cara Angela) aveva avuto il pregio di illuminare per un attimo, rivelandoc­i di quali meraviglie sia capace l’energia del cuore che ciascuno di noi maneggia ogni giorno con tanta paura e tanta fatica.

IL SENTIMENTO PIÙ FORTE, QUELLO CHE SOPRAVVIVE, È INCONDIZIO­NATO: NON HA BISOGNO DI GRATIFICAZ­IONE

 ?? ?? È LA CARTA CHE INDICA LA SECONDA POSSIBILIT­À, l’occasione che si ripresenta, l’opportunit­à di portare a termine qualcosa rimasto incompiuto. Per noi è l’invito a ricomincia­re, a partire alla riscossa, accettando e assecondan­do il cambiament­o. In quale direzione?
Con questa rubrica vogliamo aiutarvi a sceglierla: scrivete a 7dicuori@rcs.it
È LA CARTA CHE INDICA LA SECONDA POSSIBILIT­À, l’occasione che si ripresenta, l’opportunit­à di portare a termine qualcosa rimasto incompiuto. Per noi è l’invito a ricomincia­re, a partire alla riscossa, accettando e assecondan­do il cambiament­o. In quale direzione? Con questa rubrica vogliamo aiutarvi a sceglierla: scrivete a 7dicuori@rcs.it
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