«IL RIMORSO PIÙ GRANDE: AVER MESSO LA MIA VITA DAVANTI A QUELLA DI MIO FIGLIO. A SAMARCANDA CAMBIEREI IL FINALE»
In Tra il silenzio e il tuono, il cantautore è un uomo che sogna e rincorre il tempo, si confessa, ride, si dispera. «Io e mia moglie abbiamo un segreto: nei momenti in cui uno dei due è più forte deve dare ragione all’altro. Ho contravvenuto spesso alla
Una cascata di pensieri e parole, un volo in picchiata su un punto cieco della vita: il dolore, e il senso di impotenza che si scontra con la forza di un amore che diventa poesia: «Aspetta, non muoverti, sta fermo, basta. Ascolta, ora devi solo ascoltare. Via pensieri, gesti, sogni, parole. Via da qui, non c’è piu tempo, non è più l’ora…». Roberto Vecchioni scrive a sé stesso fuori dalla confort zone dell’artista di successo, si specchia, si spoglia, si sdoppia, è un uomo che sogna e ricorre il tempo, è un padre, un marito, un amico che si confessa, piange, ride, si dispera. L’ultimo libro è una canzone che racchiude tutte le altre, la ballata di una vita sospesa tra il silenzio e il tuono che lui rilegge tra metafore e citazioni. «Il diavolo tenta in ogni modo di comprarmi l’anima e offre di tutto, Minipony e Barbie, compendio totale di fantasie bambine e adulte perversioni. Ma toppa di brutto. Alla fine venderò l’anima ad un portiere di notte. In cambio di cosa? Del silenzio…».
I ricordi tracimano, fin dai quaderni di scuola. C’è il tema delle medie con il banco che lui fa ritornare albero, l’iniziazione, la timidezza da vincere, la paura del palco, la metamorfosi in scena, gli amici, gli amori, il salto nella celebrità e due canzoni che non si dimenticano, entrambe dal teatro di Sanremo. Ieri, un grido di speranza come Chiamami ancora amore. Oggi la vita che si vive di Sogna, ragazzo, sogna. Che cosa le unisce o le divide?
«Un interminabile giorno di sole, ora piu alto, ora tenue o pallido, ora nascosto da fastidiose nuvole, ma presente sempre: è la fede, è la speranza nell’umanità. L’umanità intera ha davanti a sé un interminabile cammino. Mi fanno ridere verbi come vincere o perdere, che sono voli di una mosca: Chiamami amore è per sempre, così come “sogna ragazzo”…». L’infanzia. Il gioco. L’avventura.
L’uomo che si gioca il cielo a dadi. Luci a San Siro. Il premio Tenco. Platone e Antigone. Il casellante d’autostrada e il primo amore. Che cosa tiene tutto insieme nell’enciclopedia Vecchioni?
«È sempre la vita. Nessuno, ma proprio nessuno può sapere quale tra le mie trecento canzoni io ami di più, è una canzone totale, vale per tutta l’umanità, si chiama: Storia e Leggenda del Lanciatore…».
Un’altra metafora…
«Nel libro un nonno, un padre e un figlio, si passano come eredità il senso del vivere. È lanciare coltelli per colpire le stelle e illuminare l’universo. Sono coltelli simbolici e stanno per sogni,
«NEL LIBRO UN NONNO, UN PADRE E UN FIGLIO SI PASSANO COME EREDITÀ IL SENSO DEL VIVERE. È LANCIARE COLTELLI PER COLPIRE LE STELLE»