Corriere della Sera - Sette

«IL RIMORSO PIÙ GRANDE: AVER MESSO LA MIA VITA DAVANTI A QUELLA DI MIO FIGLIO. A SAMARCANDA CAMBIEREI IL FINALE»

In Tra il silenzio e il tuono, il cantautore è un uomo che sogna e rincorre il tempo, si confessa, ride, si dispera. «Io e mia moglie abbiamo un segreto: nei momenti in cui uno dei due è più forte deve dare ragione all’altro. Ho contravven­uto spesso alla

- DI GIANGIACOM­O SCHIAVI

Una cascata di pensieri e parole, un volo in picchiata su un punto cieco della vita: il dolore, e il senso di impotenza che si scontra con la forza di un amore che diventa poesia: «Aspetta, non muoverti, sta fermo, basta. Ascolta, ora devi solo ascoltare. Via pensieri, gesti, sogni, parole. Via da qui, non c’è piu tempo, non è più l’ora…». Roberto Vecchioni scrive a sé stesso fuori dalla confort zone dell’artista di successo, si specchia, si spoglia, si sdoppia, è un uomo che sogna e ricorre il tempo, è un padre, un marito, un amico che si confessa, piange, ride, si dispera. L’ultimo libro è una canzone che racchiude tutte le altre, la ballata di una vita sospesa tra il silenzio e il tuono che lui rilegge tra metafore e citazioni. «Il diavolo tenta in ogni modo di comprarmi l’anima e offre di tutto, Minipony e Barbie, compendio totale di fantasie bambine e adulte perversion­i. Ma toppa di brutto. Alla fine venderò l’anima ad un portiere di notte. In cambio di cosa? Del silenzio…».

I ricordi tracimano, fin dai quaderni di scuola. C’è il tema delle medie con il banco che lui fa ritornare albero, l’iniziazion­e, la timidezza da vincere, la paura del palco, la metamorfos­i in scena, gli amici, gli amori, il salto nella celebrità e due canzoni che non si dimentican­o, entrambe dal teatro di Sanremo. Ieri, un grido di speranza come Chiamami ancora amore. Oggi la vita che si vive di Sogna, ragazzo, sogna. Che cosa le unisce o le divide?

«Un interminab­ile giorno di sole, ora piu alto, ora tenue o pallido, ora nascosto da fastidiose nuvole, ma presente sempre: è la fede, è la speranza nell’umanità. L’umanità intera ha davanti a sé un interminab­ile cammino. Mi fanno ridere verbi come vincere o perdere, che sono voli di una mosca: Chiamami amore è per sempre, così come “sogna ragazzo”…». L’infanzia. Il gioco. L’avventura.

L’uomo che si gioca il cielo a dadi. Luci a San Siro. Il premio Tenco. Platone e Antigone. Il casellante d’autostrada e il primo amore. Che cosa tiene tutto insieme nell’encicloped­ia Vecchioni?

«È sempre la vita. Nessuno, ma proprio nessuno può sapere quale tra le mie trecento canzoni io ami di più, è una canzone totale, vale per tutta l’umanità, si chiama: Storia e Leggenda del Lanciatore…».

Un’altra metafora…

«Nel libro un nonno, un padre e un figlio, si passano come eredità il senso del vivere. È lanciare coltelli per colpire le stelle e illuminare l’universo. Sono coltelli simbolici e stanno per sogni,

«NEL LIBRO UN NONNO, UN PADRE E UN FIGLIO SI PASSANO COME EREDITÀ IL SENSO DEL VIVERE. È LANCIARE COLTELLI PER COLPIRE LE STELLE»

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