VISITE AI CASTELLI APERTI IN MOSTRA PIANTE E CUCINE
Saranno 23 le strutture aperte al pubblico il 6 e 7 aprile
Antiche dimore nobiliari, casali a protezione del territorio e fortezze medioevali. Così il Friuli Venezia Giulia accoglie i visitatori il 6 e 7 aprile con l’iniziativa “Castelli aperti Fvg”. Il totale ventitré dimore, di cui quattro aperte per la prima volta. Tra queste la Casaforte di Bergum, un esempio unico di architettura rurale difensiva, posto dentro una cinta muraria a protezione della casa padronale. Accessibile anche Santa Margherita del Gruagno, borgo medievale con Pieve e chiesa al cui interno è visitabile una cripta longobarda. Da non perdere il trecentesco Castello di Colloredo di Monte Albano, antica dimora cara a Ippolito Nievo (orari e modalità delle visite: consorziocastelli.it).
Con la primavera partono nuove visite guidate: “Quattro passi a Trieste” alla scoperta del capoluogo, dal fascino asburgico e con l’iconica piazza Unità; mentre ad Aquileia potete calarvi in “Benvenuti nelle domus”, un tour che conduce alla scoperta delle aree più suggestive del sito archeologico. Infine, con “Atmosfere goriziane” si respira il clima di questa città di confine che, insieme alla vicina Nova Gorica, sarà nel 2025 Capitale europea della cultura (turismofvg.it).
Merita una visita il Castello di Miramare (nella foto) di Trieste. Costruito a metà del 1800 dall’arciduca Massimiliano d’Asburgo. Il 7 aprile nuovo appuntamento con #domenicalmuseo, l’iniziativa del Ministero della cultura che consente l’ingresso gratuito ogni prima domenica del mese. Oltre a residenza e alberi secolari del parco potete visitare la mostra Le antiche cucine del Castello con le suppellettili usate dai duchi d’Aosta per imbandire le tavole oppure Ars botanica. Giardini di carta con libri dedicati a fiori e piante.
Ma non si lascia il Fvg senza assaggiare le specialità culinarie. Alla trattoria alla Luna di Gorizia, aperta nel 1876 il piatto forte sono gli gnocchi “de susin”. Invece alla trattoria Antica Maddalena di Udine gustate il frico.