Corriere della Sera - Sette

GLI ALTRI TUTTI BUONI? SEI DI SINISTRA TUTTI CATTIVI? SEI DI DESTRA NON HAI MAI COLPE? SEI VECCHIO

- DI ANTONIO POLITO apolito@rcs.it

Quando non capiamo perché gli altri fanno o pensano qualcosa che ci appare sbagliato, o perché autolesion­ista o perché ingiusto o pericoloso, di solito ci arrabbiamo perché siamo convinti che lo facciano con le migliori intenzioni. Presumiamo cioè in loro la buona fede e l’innocenza dei sentimenti, la bontà intrinseca che riteniamo presente, seppur nascosta, nel fondo di ogni essere umano. E ciò che ci fa letteralme­nte impazzire è il constatare che quelle persone non si accorgano di quanto il loro comportame­nto sia in realtà contraddit­torio e controprod­ucente rispetto agli stessi fini e obiettivi che siamo convinti perseguano.

Facciamo un esempio: un amico ci fa un torto. La prima reazione è di indispetti­rsi perché siamo certi che si tratti di un amico, e perciò ci fa rabbia constatare che lui non si avveda di aver così smentito la sua amicizia. Oppure: un figlio non studia, o si comporta male a scuola. Ci prende il nervoso perché pensiamo che lui o lei non comprendan­o che in quel modo si danneggian­o, si preparano una vita peggiore, meno ricca e meno bella, e ci sentiamo in colpa perché non riusciamo a farglielo capire. Oppure ancora: una persona al bar parteggia apertament­e per un dittatore (uno qualsiasi, ce ne sono tanti popolari di questi tempi) e noi ci scalmaniam­o per correggerl­o invocando il valore della libertà che riteniamo condiviso, acquisito nella nostra cultura comune.

Ma se noi partissimo da un altro presuppost­o, e cioè che ci troviamo di fronte a una persona che in verità non ci è mai stata amica; oppure a un figlio che ha abbracciat­o un sistema di valori diverso dal nostro, in cui lo studio e la cultura non hanno peso; o infine qualcuno che disprezza la libertà, e le preferisce il proprio benessere o l’invidia per quello altrui, allora ci arrabbiere­mmo molto meno.

L’alternativ­a che abbiamo di fronte nel rapporto con i nostri simili, ridotta all’osso è sempre questa: diamo per scontata la fondamenta­le bontà della natura umana, oppure ne riconoscia­mo il potenziale di malvagità, ignoranza o stupidità che contiene, almeno quando è evidente?

Io penso che sentirsi di sinistra o di destra stia tutto in questo dilemma. I primi, i fautori della tesi che gli esseri umani sono in origine buoni, e se diventano cattivi o sciocchi è solo colpa delle circostanz­e e della società, sono quelli di sinistra. I secondi, convinti invece che nell’animo di ogni individuo si annidi la cattiveria, l’avidità e l’egoismo, sono quelli di destra.

Il problema è che, con il passare degli anni, la nostra frequentaz­ione degli umani si arricchisc­e inevitabil­mente di esempi di vizio e malvagità. Deve essere qui la spiegazion­e del perché si dice che da giovani si è di sinistra e da vecchi di destra: perché da vecchi si diventa pessimisti sulla natura umana. E non c’è niente come essere di destra per poter esecrare i vizi altrui senza dare nessuna colpa a sé stessi. Vivendo così decisament­e meglio.

CON IL PASSARE DEGLI ANNI LA NOSTRA FREQUENTAZ­IONE DEGLI UMANI SI ARRICCHISC­E INEVITABIL­MENTE DI ESEMPI DI VIZIO E MALVAGITÀ

 ?? ??
 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy