Corriere della Sera

Simeone: «Li aspettavo così, siamo stati bravi»

- Monica Colombo

MILANO — Non è bastato finalizzar­e la preparazio­ne atletica, studiata da Seedorf, all’incrocio europeo con l’Atletico. E alla fine è servito a poco che martedì il tecnico olandese avesse studiato fino a tarda ora le caratteris­tiche degli avversari, ieri nel primo tempo messi in difficoltà con mutamenti tattici in corsa.

Sfortunati per le occasioni create ma non concretizz­ate nella prima frazione e per le uscite premature di De Sciglio (nella notte in ospedale per accertamen­ti: si parla di trauma contusivo con distorsion­e della caviglia sinistra) e di Balotelli (trauma contusivo alla spalla destra: è uscito fasciato dallo stadio), i milanisti si arrendono al cinismo degli spagnoli. «La squadra non ha niente da rimprovera­rsi» sbuffa Bonera. «Meritavamo il vantaggio ma un calcio piazzato ci condanna. Il gol incassato rende tutto più difficile, abbiamo preso ancora un gol di testa. È un problema che ci trasciniam­o da tanto tempo, è questione

Gli infortunat­i Distorsion­e alla caviglia per De Sciglio, contusione alla spalla per Balotelli

contatto c’era, mi sono lamentato con l’arbitro ma mi ha risposto “are you crazy?”. Dopo questa partita aumenta la nostra consapevol­ezza, non era possibile tenere per 90 minuti i ritmi del primo tempo. Ma se a Madrid giochiamo così passiamo il turno».

Simeone è soddisfatt­o per aver vinto la gara che si immaginava. «Sapevamo di trovare un Milan cattivo e intenso. Nel primo tempo siamo stati lenti ma quando nella ripresa abbiamo messo un uomo in più a centrocamp­o abbiamo preso terreno di gioco disputando la gara che ci aspettavam­o». Diego Costa, l’uomo che ha zittito San Siro, esulta: «È stata una partita difficile con una squadra grandissim­a. Abbiamo sofferto nel primo tempo ma nella ripresa è cambiato tutto. Siamo stati bravi a tenere i nervi saldi nei momenti di pressione del Milan perché sapevamo che avremmo avuto le nostre occasioni. Ma non ci fidiamo di questa squadra». Filippo Inzaghi prima del match ha sfilato con i ragazzi della Primavera reduci dal successo nel Torneo di Viareggio. «Rimango al Milan? Per ora non ci ho pensato, ho un contratto col Milan, ho un rapporto eccezional­e con la proprietà. Prima di andar via ci penserò bene, il Milan è casa mia». Più vago sul futuro invece Tassotti (che fino a fine campionato non si muove): «So solo che ho il contratto in scadenza, poi vedremo».

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