Corriere della Sera

Resta il bivio per l’Economia In campo i nomi di Padoan e Delrio

- Monica Guerzoni

accordo con Alfano, che vuole un’intesa blindata e «alla tedesca» su quattro punti cruciali: giustizia, lavoro, ius soli e coppie di fatto. Con in più un timbro del premier sull’«emendament­o Lauricella», quella norma che impegna la maggioranz­a ad approvare la legge elettorale solo dopo la riforma del Senato. Con la regola del «prima vedere cammello, poi dare tappeto», il Ncd minaccia sommessame­nte il voto anticipato e Gaetano Quagliarie­llo avverte: «Finché non vediamo l’accordo non parliamo di ministri, se Renzi pensa di andare in Parlamento con un programma a noi sconosciut­o non è detto che entriamo al governo».

Il premier incaricato, stando almeno a ieri sera, non pareva granché allarmato e continuava a promettere ai suoi che il governo sarà «quasi del tutto delettizza­to». Vale a dire, che i ministri dell’esecutivo di Enrico Letta lasceranno quasi tutti, e i pochi che rimarranno dovranno cambiare seggiola. Il braccio di ferro dura da giorni, Renzi non vuole Alfano vicepremie­r e neppure responsabi­le del Viminale, postazione cruciale alla quale potrebbe approdare Dario Franceschi­ni o, in alternativ­a, Delrio.

Renzi ha promesso nove donne su diciotto ministri e anche per questo

Il nodo del Viminale Se agli Interni non resterà Alfano, la poltrona potrebbe toccare a Franceschi­ni

Stefania Giannini di Scelta civica ha qualche chance di farcela all’Istruzione. Beatrice Lorenzin confida di restare alla Salute. Maurizio Lupi potrebbe traslocare dalle infrastrut­ture alla Difesa e a quel punto Mario Mauro, ben visto al Colle, sarebbe a rischio. Gianpiero D’Alia potrebbe lasciare la Funzione pubblica per la segreteria dell’Udc e chissà se Michele Vietti ci spera, visto che aspira ancora alla Giustizia... Per il Guardasigi­lli il tam tam dei renziani ha lanciato anche i nomi di Livia Pomodoro e Giovanni Maria Flick. Ma Berlusconi ha chiesto a Renzi precise garanzie, il che ha fatto tornare in ballo (con forza) il democratic­o Andrea Orlando, ora all’Ambiente. La sinistra Pd chiede tre caselle e ne avrà solo due. Gianni Cuperlo si batte per un ministero economico o una postazione in Europa e se potesse scegliere affiderebb­e il Lavoro a Guglielmo Epifani.

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