Corriere della Sera

Non aveva assunto la moglie Pizzaiolo si uccide per la multa

La donna: li avevo pregati in ginocchio di evitare il verbale

- Giusi Fasano @GiusiFasan­o

Duemila euro da pagare L’uomo si era messo a piangere: come farò a mantenere i miei figli?

Le conseguenz­e Se non avesse saldato quel conto l’uomo avrebbe dovuto chiudere l’attività e avrebbe subito una denuncia penale

«Li ho pregati in ginocchio con le lacrime agli occhi. Non è servito a niente...». Lucia ha implorato gli ispettori del lavoro sperando che la sua disperazio­ne valesse più di quel verbale: «Non potete farci questo, vi prego » . Anche suo marito Eduardo ha provato a spiegare: «Io non sto sfruttando nessuno, è mia moglie, è qui ad aiutarmi...». Solo che lei non aveva un regolare contratto di lavoro, non aveva titolo per stare dietro il bancone della pizzeria panificio di Casalnuovo (Napoli). Quindi hanno vinto le regole: una sanzione da duemila euro da pagare entro oggi e altri diecimila (qualcuno sostiene nove) da versare entro la fine del mese. Altrimenti sarebbe stata inevitabil­e prima la chiusura e poi il procedimen­to penale.

Raccontano gli amici e i commercian­ti vicini che quando gli ispettori se ne sono andati (e parliamo di mercoledì mattina) lui, Eduardo, era in preda a singhiozzi inconsolab­ili: «Come facciamo adesso? Dove vado a prenderli tutti quei soldi? Che darò da mangiare a i miei figli?». Alla fine in qualche modo, bussando a mille porte, li aveva anche trovati i venti pezzi da cento euro che avrebbero evitato la chiusura immediata del negozio. Ma la forza di andare avanti, quella no: l’aveva perduta per sempre. Così ieri mattina alle cinque è uscito di casa, come faceva ogni giorno. Ma stavolta non è andato a impastare pane e pizza per i primi clienti. Non ha spostato nemmeno di un metro l’utilitaria parcheggia­ta sotto la sua casa di Pomigliano D’Arco. Ha invece sigillato i finestrini, ha collegato un tubo fra lo scarico e l’abitacolo e si è chiuso dentro a respirare quel veleno finché il suo cuore ha smesso di battere. Aveva 43 anni e tre figli, Eduardo De Falco: una ragazzina di quattordic­i anni e due gemellini di cinque.

Una vita spesa a svegliarsi all’alba e tornare a casa alle dieci di sera. La sua «Speedy pizza» aveva anche conosciuto anni di buoni affari dopo l’apertura, nel ‘94. Fu il primo forno elettrico del paese, un successo. Ma di quel periodo non è rimasto che un vago ricordo perché ormai da molto tempo era un continuo arrancare per arrivare alla fine del mese. Tanto che tre anni fa Eduardo e Lucia erano stati sul punto di chiudere: troppe spese, troppe tasse e guadagni troppo bassi. Ma i familiari l’avevano convinto a non farlo e l’avevano aiutato a rilanciare l’attività, all’inizio soltanto pizzeria e da allora anche panetteria. Lucia durante il giorno dava una mano. Ed è proprio per la sua presenza senza un contratto che gli ispettori hanno firmato il verbale dell’altro ieri. Uno choc per Eduardo che aveva appena finito di pagare una cartella esattorial­e di Equitalia e che ne aveva ricevuta un’altra da poco. Adesso c’era da aggiungere la nuova multa e in più lo spettro della chiusura e di un procedimen­to penale.

L’ha raccontato in lacrime a tutti i commercian­ti della via, il pizzaiolo. L’ha detto a Manuele, il fruttivend­olo. A Davide, della pizzeria poco più in là: «Non so proprio come fare...Mi sono umiliato a piangere davanti a quelli... Mi stanno ammazzando. Ma può un uomo ridursi così?». Lucia dice che era così sconvolto da sembrare distante, assente: «Non era tanto per quei duemila euro quanto per essersi sentito colpito nella sua dignità di uomo e di padre di famiglia». Mercoledì sera, dopo aver trovato con l’aiuto di amici e parenti i soldi da pagare entro ieri, ha deciso di alzare al sua bandiera bianca. Una vita così dev’essergli sembrata una non vita. E fa tenerezza, ai suoi colleghi, il ricordo di domenica scorsa: la pasticceri­a vicino alla sua Speedy pizza è andata a fuoco e lui ha organizzat­o una colletta per aiutare il proprietar­io amico. Oggi, a Casalnuovo, ci saranno solo serrande abbassate: è un omaggio alla memoria di un uomo perbene che ha deciso di arrendersi.

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Vittima Eduardo De Falco, a lato la sua panetteria fotografat­a ieri

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