«Amianto negli elicotteri militari» Indagati i dirigenti dell’Agusta
Sarebbero centinaia i militari morti o ammalatisi di mesotelioma, tumore strettamente collegato alla presenza di amianto nell’ambiente. Nei mezzi militari e in quelli di polizia e vigili del fuoco. Dalle navi ai carri armati, dagli aerei agli elicotteri. L’indagine della Procura di Torino è partita anni fa sulle navi militari (circa 300 marinai morti di mesotelioma e altre malattie collegate all’amianto). L’ultimo filone, due anni fa, riguarda gli elicotteri. E i vertici di Agusta (che in una nota dichiara di aver agito secondo la legge) risultano ora sotto inchiesta. Il procuratore Raffaele Guariniello ipotizza il disastro colposo per una dozzina di dirigenti (figure apicali fra gli anni 90 e il 2013) della multinazionale che costruisce gli elicotteri. L’amianto è presente in guarnizioni, pastiglie dei freni, tubi, rotori, ruote di elicotteri dell’Esercito, della Marina militare, dell’Aviazione, dei carabinieri, della polizia, del Corpo forestale. Tutti velivoli costruiti prima del 1992, ma Agusta avrebbe segnalato il problema in ritardo. E la bonifica sarebbe stata avviata molto dopo, anche se non ci sono dati precisi. Il numero di persone (fra piloti, equipaggi e manutentori) potenzialmente esposte al pericolo di malattie gravissime e incurabili nel tempo è stato enorme. Per Guariniello, la multinazionale non ha informato adeguatamente le autorità. Nel 1996 Agusta aveva trasmesso una segnalazione, giudicata lacunosa, al ministero. E solo nel settembre 2013 la Difesa ottenne l’elenco completo del materiale pericoloso presente negli elicotteri o giacente nei magazzini.