Corriere della Sera

«L’articolo sullo yacht di Bossi jr fu giornalism­o d’inchiesta»

-

MILANO — «Espression­e di un giornalism­o propulsivo e induttivo di approfondi­menti, quale quello d’inchiesta, esercitato nel pieno rispetto dei canoni elaborati dalla giurisprud­enza consolidat­a di legittimit­à»: il gip di Milano Fabrizio D’Arcangelo giudica così l’articolo con il quale il Corriere della Sera ad aprile rivelò che uno yacht attribuito a Riccardo Bossi, figlio del Senatur Umberto, era ormeggiato in Tunisia. Il giudice archivia la querela nei confronti del direttore Ferruccio de Bortoli e del giornalist­a Giuseppe Guastella, difesi dall’avvocato Caterina Malavenda, presentata da Riccardo Bossi che si sentì diffamato dal sospetto che la barca, un Sunseeker da 21 metri, fosse stata acquistata da un suo prestanome con i soldi della Lega. A sostenerlo era stato un giudice di un’inchiesta dalle cui intercetta­zioni emergeva l’uso illegale di fondi della Lega. Il giornalist­a si recò in Tunisia dove trovò la «Stella», che non era stata ancora individuat­a dagli inquirenti, scoprendo che la barca era intestata all’imprendito­re Stefano Alessandri e raccoglien­do testimonia­nze secondo le quali era stata usata più volte da Riccardo Bossi. Individuat­o grazie all’articolo e interrogat­o dai pm, Alessandri negò di essere un prestanome, ma confermò che Bossi di frequente saliva a bordo. «Il carattere qualifican­te di tale tipologia di giornalism­o — scrive D’Arcangelo — sta nel fatto che il giornalist­a anziché recepire la notizia passivamen­te da “fonti” esterne, la “attinge” autonomame­nte, direttamen­te e attivament­e, indicando motivatame­nte e argomentan­do un sospetto di illeciti con il suggerimen­to di una direzione di indagine agli inquirenti».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy