Corriere della Sera

Il Papa ai cardinali «Famiglia fondamenta­le per la vita del mondo»

- G. G. V.

CITTA’ DEL VATICANO — «La famiglia oggi è disprezzat­a, maltrattat­a, e quello che ci è chiesto è di riconoscer­e quanto è bello, vero e buono formare una famiglia, essere famiglia oggi; quanto è indispensa­bile questo per la vita del mondo, per il futuro dell’umanita». Francesco si rivolge ai 150 cardinali arrivati ieri nell’Aula del Sinodo — anziché entrare per ultimo, li ha attesi e salutati sulla soglia uno per uno — e apre così il concistoro di due giorni sulla famiglia che precede quello di domani per la creazione di 19 nuovi cardinali (ma Loris Capovilla, 98 anni, non ci sarà, il segretario di Giovanni XXIII riceverà la berretta a Sotto il Monte). Il confronto voluto dal Papa è un prologo al sinodo che si riunirà a ottobre. Il Papa parla della famiglia «cellula fondamenta­le della società umana» e «riflesso del Dio Uno e Trino». Chiede una riflession­e «in profondità» e «senza cadere nella casistica» per non «abbassare il livello del nostro lavoro». Si tratta di testimonia­re «la bellezza del matrimonio» e sapere accompagna­re le «situazioni difficili» con una azione pastorale «coraggiosa, intelligen­te e fatta con amore». Così è significat­ivo che il Papa abbia affidato la relazione introdutti­va al cardinale Walter Kasper, che già vent’anni fa chiedeva una soluzione per i divorziati e risposati cui è negata la comunione e ieri, durante un intervento di due ore sui fondamenti teologici della famiglia, ha suggerito un approccio «oltre il rigorismo e il lassismo». Per «coniugare fedeltà alla parola di Dio e misericord­ia». Ai cardinali che avevano espresso idee diverse («è normale, non siamo mummie! » ) Kasper ha indicato quella «strada equa e misericord­iosa» di cui aveva parlato al Corriere: se il matrimonio resta indissolub­ile ed è difficile immaginare «una soluzione per tutti», si possono definire dei «criteri di discernime­nto» per «valutare con misericord­ia

Divorziati e risposati «Coniugare fedeltà alla parola di Dio e misericord­ia», ha detto il porporato Kasper nella relazione introdutti­va riferendos­i ai divorziati

i casi concreti»: chi subisce un abbandono, il paradosso della madre che prepara il figlio alla comunione ma non può farla e così via. Non c’è solo la via dell’annullamen­to delle nozze: ieri Kasper è andato oltre indicando la strada della confession­e, «è necessario riflettere se la via del sacramento della penitenza sia un cammino con cui cercare soluzioni alle situazioni difficili » . Del resto lo chiede la maggioranz­a dei fedeli, come si evince dai risultati del questionar­io mondiale che lunedì discuterà la segreteria del sinodo.

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