Corriere della Sera

Tomas nuovo amore e futuro nel libro dei misteri di Carolina

- DA UNO DEI NOSTRI INVIATI g.pic

SOCHI — La protagonis­ta del suo romanzo preferito, «Di viole e liquirizia», è una donna fiera e fragile, rieducata all’amore dall’incontro con un uomo straniero. Una congiunzio­ne astrale di solitudini che ben conosce e un’anima che, non a caso, le somiglia. Carolina Kostner è l’atleta italiana di maggiore longevità che negli anni ha rivelato meno di sé. Sui tornanti che separano Ortisei, dove tiene famiglia, e Oberstdorf, dove vive dal 2001 (quando la patinoire del paese chiuse per i danni provocati da una frana), ha seminato segreti ben custoditi dalla distanza, dalla barriera della lingua (in casa parla ladino, con il coach tedesco), dagli angoli acuti di un carattere dolcissimo quando arrivi al nocciolo, ma lungo la strada tortuoso e chiuso come la valle nella quale affonda radici e affetti.

Scontrosa da bambina, poi diffidente, infine, in quest’ultima fase della maturità, diretta e addirittur­a, a volte, spiritosa, è sempre stata abbottonat­a sugli uomini cui ha permesso di starle accanto, tutti sportivi come papà Erwin, il cui spirito competitiv­o (partecipò nell’hockey ai Giochi ’84), unito all’ambizione di completare ciò che mamma Patrizia (ex pattinatri­ce) aveva abbozzato e la cugina Isolde ottenuto, è passato nel suo dna. Stéphane Lambiel, Alex Schwazer, Tomas Verner. Non è importante sapere quando Carolina ha preso le distanze da Alex, nel suo portfolio recente di foto non ve n’è traccia e quando ne pronuncia il nome (mai in pubblico) le si riempiono gli occhi di lacrime. Il ragazzo del mistero, oggi, è un amico che la conosce come i ghirigori che dipinge sul ghiaccio: Tomas si è piazzato 11° nella gara del giapponese Hanyu orfana di Plushenko ed è rimasto a Sochi per Carolina. L’ha applaupost-carriera dita in tribuna, l’ha aspettata dopo premiazion­e, interviste e antidoping, ha festeggian­o con lei al villaggio. Alex non è mai stato così lontano, e Tomas vicino, come nei giorni di questa Olimpiade.

Se il pudore la frena sulle questioni private (legittimo), il prossimo mistero riguarda il futuro. Sublimata con la medaglia olimpica una carriera nella quale non si è fatta mancare nulla, cosa farà da domani Carolina Kostner? Greta Garbo si sarebbe ritirata ieri sera, e oggi guarderebb­e gli altri dalla terrazza di Olimpia affacciata sul mare, sorseggian­do un Martini con l’oliva. Prima di avviare una scuola di pattinaggi­o che porterà il suo nome (il è già scritto), Carolina ha impegni contrattua­li da rispettare, sponsor che vanno gratificat­i con l’apparizion­e sul ghiaccio della medaglia di Sochi. Dal suo calendario ufficiale 2013-2014, però, il Mondiale di Saitama (24-30 marzo) è sparito e ieri non ha chiarito il dubbio. La strada di Carolina Kostner da Ortisei, partita dal paesello per danzare il Bolero in faccia al mondo, sembrerebb­e terminare a fine stagione, tre Olimpiadi dopo l’infelice debutto di Torino 2006, condonato grazie all’alibi dell’età e del ruolo di portabandi­era. Zoeggeler declinò, toccò a Carolina. Ancora non lo sapevamo, ma era nata una stella.

(Epa)

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Felicità Carolina Kostner in azione e, in alto, con il tricolore

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