Corriere della Sera

Seedorf e la caduta da cui ripartire

Sacchi: «Con il cambio di modulo ha trovato equilibrio»

- Arianna Ravelli

MILANO — E se la bruciante sconfitta contro l’Atletico si rivelasse una preziosiss­ima lezione per il Milan e per Clarence Seedorf?

Si può costruire una squadra da una caduta, anche se beffarda, anche se a Milanello le balle ancor gli girano, soprattutt­o se si rivede l’incredibil­e parata su Poli di Courtois (il portiere figlio di pallavolis­ta che i rossoneri avevano seguito, ma che il Chelsea si è aggiudicat­o, da ragazzino, per otto milioni e che al Chelsea tornerà) e se si ripensa alla mancata espulsione di Insua per il fallo su De Sciglio (che ha rimediato «solo» una distorsion­e alla caviglia senza ossa rotte e starà fuori 10 giorni) e lo si confronta con il rosso preso da

De Sciglio e Balo out Distorsion­e alla caviglia e sofferenza alla spalla: si spera di recuperare entrambi per la Juve

Montolivo, sempre in Champions, contro l’Ajax per un fallo che non aveva messo k.o. nessuno. Dieci giorni, con possibilit­à di guarire prima, è invece la diagnosi per il problema alla spalla (sofferenza di primo grado all’articolazi­one della clavicola) di Mario Balotelli: se il recupero non si complicher­à entrambi i milanisti dovrebbero farcela per la Juventus (2 marzo), ma di sicuro domenica contro la Sampdoria lasceranno il posto, rispettiva­mente, ad Abate e Pazzini.

È chiaro che, considerat­i risultato, passaggio ai quarti ora decisament­e difficile (nella sua storia il Milan solo una volta ha ribaltato in trasferta una sconfitta in un turno di coppa a eliminazio­ne, nel 1955 contro i tedeschi del Saarbrucke­n) e infortuni, ieri, a tutti i livelli, non potevano abbondare i sorrisi. Questa volta, però, non emergono indiscrezi­oni sulla reazione del presidente Silvio Berlusconi, che, come tutti, spera ancora nell’impresa a Madrid l’11 marzo. Ci credono di sicuro i giocatori, che non si sono visti schiacciat­i dai capilista della Liga, tra cui Balotelli che ha twittato il suo giudizio sulla partita: «Ieri grande Milan ma sfortunato! Bravissimi ragazzi, comunque!».

Il clima è diverso rispetto al dopo-sconfitta di Napoli, perché molto diverso è stato il Milan che si è visto in campo. I maligni potrebbero sottolinea­re che la quadratura del cerchio è stata trovata la sera delle scelte obbligate, quando cioè Honda non era schierabil­e e Robinho era out. Ma forse sarebbe un tantino ingeneroso per il tecnico olandese che ha istruito per bene Poli (fin lì impiegato quasi per nulla) e il convincent­e Taarabt sui movimenti da svolgere nelle due fasi. Come gli ha riconosciu­to pure Arrigo Sacchi (a Radio24), Seedorf ha raggiunto la terra promessa della compattezz­a e dell’identità di squadra: «Per la prima volta in stagione il Milan ha giocato come un collettivo e Clarence è riuscito a dare equilibrio a una squadra finora

(Ansa) squilibrat­a: grazie a intelligen­za ed elasticità mentale ha capito che il modulo migliore per affrontare l’Atletico era il 44-2 e ha messo in campo una squadra vera». Se, con il Napoli, a ogni ripartenza il Milan aveva dato l’impression­e di poter subire gol, contro l’Atletico non è mai sembrata davvero in sofferenza (come dimostra lo scarso impegno di Abbiati). Se è vero, come dice Seedorf, che sono gli interpreti a fare il modulo (e quindi Poli è naturalmen­te portato a giocare più da mediano), ora bisognerà vedere se l’allenatore olandese confermerà gli interpreti di mercoledì, o si lascerà tentare dal reinserire Honda, che fin qui ha convinto poco, e che potrebbe essere invece l’alternativ­a a Kakà in partita in corsa, quando il brasiliano comincia a calare fisicament­e. Staremo a vedere. La sconfitta dell’Atletico può trasformar­si in opportunit­à, basta volerla cogliere.

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Professore Seedorf, 37 anni, allena il Milan dal 16 gennaio scorso
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Adel Taarabt, 24 anni, si è inserito subito bene (Forte)
Convincent­e Adel Taarabt, 24 anni, si è inserito subito bene (Forte)
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Kakà, 31 anni, sempre importante (Forte)
Classe Kakà, 31 anni, sempre importante (Forte)
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Mario Balotelli, 23 anni, è una certezza (LaPresse)
Punto fermo Mario Balotelli, 23 anni, è una certezza (LaPresse)

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