Lo stipendio in cauzione dei manager Unindustria
Sei alti dirigenti di Unindustria Treviso hanno preso nei giorni scorsi un’iniziativa senza precedenti che possiamo catalogare all’insegna della responsabilità civile. I sei manager, tra cui il direttore generale Giuseppe Milan, si sono recati dal notaio Bianconi di Treviso e hanno consegnato ciascuno un libretto di risparmio con un deposito pari a due mensilità del loro stipendio. L’importo è stato versato a garanzia economica personale della corretta gestione delle risorse associative affidate loro. In sostanza i dirigenti confindustriali hanno mandato agli associati alla Confindustria locale un messaggio di questo tipo: gestiamo denaro vostro e siamo pronti a far fronte di persona a eventuali errori e scorrettezze che gli organi statutari di Unindustria dovessero rintracciare nella nostra azione e nelle spese che abbiamo deliberato.
Per capir meglio la portata del gesto va sottolineato come non ci sia nessun retroscena ovvero non esistono né contestazioni del loro operato né tantomeno inchieste giudiziarie ma Milan e i suoi colleghi hanno ritenuto comunque che un’iniziativa di trasparenza fosse utile per rinsaldare il rapporto fiduciario che lega dirigenti e associati. In una fase, si può aggiungere, in cui la rappresentanza è chiamata a un processo di trasformazione. «E’ un gesto libero e spontaneo – commenta la neopresidente di Unindustria Treviso, Maria Cristina Piovesana – che mi ha profondamente colpita perché nasce dalla serenità e dalla sicurezza di una gestione trasparente e dalla dichiarata volontà di assumere, per questo, diretta responsabilità sulla correttezza della gestione».
L’iniziativa di Milan non guarda però solo alla rappresentanza ma chiama anche in causa la pubblica amministrazione che spesso agisce – nei confronti delle imprese – senza preoccuparsi minimamente delle ricadute delle proprie decisioni.