Corriere della Sera

L’intercetta­zione e l’attico di Bertone «È stato ristruttur­ato da Anemone»

- F. Sar. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Remo, che si dimostra molto ben informato su quello che avviene alle Infrastrut­ture e in particolar­e sui favori ottenuti da Incalza.

E nella primavera scorsa, commentand­o gli articoli usciti sulla dimora da favola dell’alto prelato, avrebbe mostrato di sapere che i lavori per rimetterlo a posto erano stati effettuati proprio da Anemone. Non si sa se si tratti di una millanteri­a, ma l’uomo mostra di essere a conoscenza di numerosi retroscena e dunque è possibile che quell’appartamen­to sia stato effettivam­ente curato, almeno in parte dai componenti della

In Vaticano L’attico del cardinal Tarcisio Bertone «cricca». In ogni caso le verifiche riguardano l’acquisto dei mobili antichi di cui avrebbe beneficiat­o proprio Incalza, visto che la vecchia inchiesta aveva dimostrato che proprio Anemone aveva comprato un appartamen­to a Roma per la figlia del manager.

Su quell’attico di Palazzo San Carlo in Vaticano si è molto parlato perché secondo alcuni era di oltre 700 metri quadri, mentre Bertone ha specificat­o che è di 350 metri quadri. Sono anche state pubblicate alcune fotografie e poco dopo è circolata l’indiscrezi­one secondo la quale il clamore della vicenda avrebbe irritato papa Francesco che invece ha scelto di vivere a Santa Marta. Voci negate dallo stesso Bertone che invece ha dichiarato di aver ricevuto «la solidariet­à del Pontefice per gli attacchi subiti».

La rivelazion­e Il dettaglio emerge da un colloquio del nipote dell’ex parlamenta­re Dc Remo Gaspari

Giulio Burchi, 65 anni. Manager dai molti incarichi Burchi è stato anche socio in affari dell’imprendito­re Stefano Perotti: è personaggi­o centrale con Ercole Incalza nell’inchiesta fiorentina

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