I cinque voti di mio figlio (piccolo)
come se rappresentasse una minoranza. «Ripete a ogni discorso — e ci crede — che la sinistra controlli i giornali e la televisione. Si dimentica che il quotidiano più letto, distribuito gratis, è stato creato apposta dal miliardario americano Sheldon Adelson per sostenerlo. L’ideologia della destra, anche quella più oltranzista, non è più ai margini, sono loro L’insediamento Un soldato dell’esercito israeliano vota in un seggio mobile allestito per le elezioni di ieri nell’insediamento di Migdalim in Cisgiordania. Circa sei milioni di elettori erano chiamati a scegliere i 120 deputati del Parlamento. a voler definire chi può dirsi sionista. La società israeliana è fratturata in tantissime tribù. Il nostro sistema elettorale spinge gli opposti a sedersi insieme per formare una coalizione. Il punto è capire in quale Paese vogliamo vivere».
I quindicimila in piazza Rabin portavano per la maggior parte le kippà all’uncinetto, il simbolo dei coloni. «I sostenitori tradizionali del Likud sono rimasti a casa. I miei genitori hanno sempre votato per quel partito: da sopravvissuti all’Olocausto non si sentivano accolti dall’aristocrazia laburista, da chi era nato qui senza conoscere le persecuzioni. Il Likud rappresentava la sicurezza, la sinistra era troppo pacifista. Era un partito laico che per la prima volta dava ascolto (e voce) agli abitanti della periferia culturale».
Nahum Barnea, editorialista di Yedioth Ahronoth, è convinto che gli israeliani siano stanchi di Netanyahu, che cerchino il cambiamento. Il quotidiano Haaretz scrive della voglia di normalità. Dice Keret: «Pensare che raggiungere la normalità dipenda solo da Israele è ingenuo. Siamo circondati da una regione nel caos, la soluzione non è esclusivamente nelle nostre mani. Di certo non funziona neppure la strategia di Netanyahu: chiudersi a chiave nell’unica villa circondata dalla giungla, come la chiamava Ehud Barak. Voglio un primo ministro che nella sua cassetta degli attrezzi non abbia solo il martello».
dafrattini