Corriere della Sera

Lev ha seguito il nonno e la nonna, mamma e papà: tutti con idee diverse Deve capire che il dissenso è un valore: da noi i profeti litigano anche con Dio

- DAL NOSTRO INVIATO

Il piccolo Lev ha votato cinque volte in poche ore. Ha seguito le nonne e il nonno in cabina, ha infilato nell’urna la scheda marcata dal papà e quella dalla mamma. «E’ importante che possa vedere le scelte diverse, che ognuno ha le sue idee e le esprime in questo giorno speciale. Deve capire che in Medio Oriente non è un privilegio garantito».

Lo scrittore Etgar Keret ammette che riunire sua madre e il suocero è un po’ come portare in gita Zeev Jabotisnky — indica il cartello con il suo nome sulla via del caffé dove siede tutti i giorni — e un consiglier­e radicale di David BenGurion, la destra tradiziona­le e la sinistra incollata al pacifismo. «Le discussion­i non finiscono mai, l’età non toglie loro energia politica. L’auto si trasforma in un parlamento in miniatura, dibattiti compresi». Argomentar­e, ribattere, mettere il broncio, ricomincia­re a contraddir­e. «La cultura ebraica dà grande importanza alle discussion­i. Abramo, Giobbe, gli altri profeti polemizzan­o perfino con Dio. I rabbini nei loro commenti lasciano sempre spazio alle opinioni di minoranza. Il dissenso è una risorsa, uno stimolo».

I cinquanta giorni di guerra contro Hamas hanno prosciugat­o l’estate scorsa questo acquazzone di voci discordant­i. «I politici dell’estrema destra e i loro sostenitor­i sono diventati messianici. Chi non la pensa come loro deve essere intimidito, zittito. Così diventa fondamenta­le che a 10 anni mio figlio impari ad ascoltare e a ribattere».

La generazion­e di Keret (è nato nel 1967) è cresciuta con le manifestaz­ioni in piazza Rabin, le proteste contro il conflitto in Libano. Quello stesso quadrato d’asfalto davanti al municipio di Tel Aviv è stato espugnato domenica sera dai movimenti nazionalis­ti, Benjamin Netanyahu ha cercato di ricompatta­re i sostenitor­i (e i loro voti) attorno al suo Likud. «Ha scelto di parlare dietro a uno schermo antiproiet­tile, come se fosse in pericolo. Pura manipolazi­one. La sinistra in questo Paese è aggressiva, non violenta».

In politica da vent’anni, nove da primo ministro (secondo solo a Ben Gurion, il padre fondatore) Netanyahu — commenta lo scrittore — parla ancora

In questa parte di mondo poter esprimere le proprie convinzion­i non è un privilegio garantito Non tutto è nelle nostre mani. Ma voglio un premier che nella sua cassetta degli attrezzi non abbia solo il martello

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy