Corriere della Sera

Leader fiducioso ma affaticato dalle trattative con Lega e Ncd: me ne andrei lontano

- Paola Di Caro

Il terremoto che sta scuotendo l’Ncd, con l’inchiesta di Firenze che tocca un big come Maurizio Lupi e il governo stesso, rende più complicato il già difficile quadro delle alleanze nel centrodest­ra.

In FI si guarda al travaglio dei cugini centristi, con tutti gli scenari che si potrebbero aprire: una spaccatura interna, un problema per la stabilità del governo, sicurament­e un indebolime­nto delle posizioni di Alfano, che ancora pone condizioni agli azzurri per allearsi: lasciare al suo destino Salvini per costruire un rassemblem­ent moderato. Ma Silvio Berlusconi non sembra avere alcuna intenzione di farsi dettare condizioni, né dall’Ncd né dalla Lega. Con la quale comunque ritiene che, alla fine, un accordo onorevole e utile per entrambi i contraenti sia possibile.

Il leader azzurro è rimasto ad Arcore anche ieri, ma sarà a Roma oggi per riprendere i contatti con i suoi. Stasera vedrà un gruppo di imprendito­ri per avere «il polso della situazione economica», che non gli sembra affatto quella positiva che «cercano di farci credere». Da domani, full immersion con i vertici azzurri per stringere sulle Regionali, perché il tempo stringe.

Al momento, non è stata ancora fissata la data per un incontro con Salvini: «Ma ci sarà, entro il fine settimana cerchiamo di chiudere» dicono da Arcore. Dove filtra comunque un certo ottimismo — che si fonda più sul «realismo» che su «reali novità» — sulla possibilit­à che si stringano alleanze diversific­ate nelle varie regioni: in Veneto con la Lega di Salvini, in Campania con l’Ncd e l’Udc.

In Veneto d’altronde la pressione del candidato Zaia sul suo segretario è fortissima: senza FI, e con Tosi a sfidarlo, il rischio di perdere la regione è alto. Se alla fine l’Ncd convergerà su Tosi, come sperano in FI, l’intesa «si farà» dicono i fedelissim­i dell’ex premier. Come dovrebbe farsi l’alleanza in Campania con l’Ncd, perché per i centristi è arduo convergere su De Luca.

E però, restano delle condizioni perché l’accordo con la Lega venga siglato: «Non accettiamo che si scelgano da soli i candidati per Liguria e Toscana. Bisogna decidere insieme» scandisce Giovanni Toti, aggiungend­o che «naturalmen­te» il Carroccio non può nemmeno pretendere di presentare una lista di disturbo in Campania, intenzione espressa invece ieri dai vertici leghisti.

Insomma, l’ottimismo di fondo c’è ma la situazione resta ingarbugli­ata. E Berlusconi sa che sarà faticoso costruire un’alleanza vera di centrodest­ra in queste condizioni. Per questo, negli ultimi giorni, c’è chi lo ha trovato piuttosto di malumore sulla situazione generale scandita pur sempre da inchieste che lo assediano, non entusiasta, non scalpitant­e, tanto da ripetere ogni tanto un suo vecchio refrain: «Mi verrebbe voglia di andarmene lontano, ho una bellissima villa ad Antigua...». Sfoghi consueti, che però i suoi non vogliono prendere sul serio. Aspettando­lo già da oggi a Roma, per riprendere il timone di una barca che continua a procedere con il vento contro.

Toti Non accettiamo che si scelgano da soli i candidati per Liguria e Toscana Salvini Accordo con FI? Le mie porte sono aperte ma dovete chiedere a Berlusconi

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