Leader fiducioso ma affaticato dalle trattative con Lega e Ncd: me ne andrei lontano
Il terremoto che sta scuotendo l’Ncd, con l’inchiesta di Firenze che tocca un big come Maurizio Lupi e il governo stesso, rende più complicato il già difficile quadro delle alleanze nel centrodestra.
In FI si guarda al travaglio dei cugini centristi, con tutti gli scenari che si potrebbero aprire: una spaccatura interna, un problema per la stabilità del governo, sicuramente un indebolimento delle posizioni di Alfano, che ancora pone condizioni agli azzurri per allearsi: lasciare al suo destino Salvini per costruire un rassemblement moderato. Ma Silvio Berlusconi non sembra avere alcuna intenzione di farsi dettare condizioni, né dall’Ncd né dalla Lega. Con la quale comunque ritiene che, alla fine, un accordo onorevole e utile per entrambi i contraenti sia possibile.
Il leader azzurro è rimasto ad Arcore anche ieri, ma sarà a Roma oggi per riprendere i contatti con i suoi. Stasera vedrà un gruppo di imprenditori per avere «il polso della situazione economica», che non gli sembra affatto quella positiva che «cercano di farci credere». Da domani, full immersion con i vertici azzurri per stringere sulle Regionali, perché il tempo stringe.
Al momento, non è stata ancora fissata la data per un incontro con Salvini: «Ma ci sarà, entro il fine settimana cerchiamo di chiudere» dicono da Arcore. Dove filtra comunque un certo ottimismo — che si fonda più sul «realismo» che su «reali novità» — sulla possibilità che si stringano alleanze diversificate nelle varie regioni: in Veneto con la Lega di Salvini, in Campania con l’Ncd e l’Udc.
In Veneto d’altronde la pressione del candidato Zaia sul suo segretario è fortissima: senza FI, e con Tosi a sfidarlo, il rischio di perdere la regione è alto. Se alla fine l’Ncd convergerà su Tosi, come sperano in FI, l’intesa «si farà» dicono i fedelissimi dell’ex premier. Come dovrebbe farsi l’alleanza in Campania con l’Ncd, perché per i centristi è arduo convergere su De Luca.
E però, restano delle condizioni perché l’accordo con la Lega venga siglato: «Non accettiamo che si scelgano da soli i candidati per Liguria e Toscana. Bisogna decidere insieme» scandisce Giovanni Toti, aggiungendo che «naturalmente» il Carroccio non può nemmeno pretendere di presentare una lista di disturbo in Campania, intenzione espressa invece ieri dai vertici leghisti.
Insomma, l’ottimismo di fondo c’è ma la situazione resta ingarbugliata. E Berlusconi sa che sarà faticoso costruire un’alleanza vera di centrodestra in queste condizioni. Per questo, negli ultimi giorni, c’è chi lo ha trovato piuttosto di malumore sulla situazione generale scandita pur sempre da inchieste che lo assediano, non entusiasta, non scalpitante, tanto da ripetere ogni tanto un suo vecchio refrain: «Mi verrebbe voglia di andarmene lontano, ho una bellissima villa ad Antigua...». Sfoghi consueti, che però i suoi non vogliono prendere sul serio. Aspettandolo già da oggi a Roma, per riprendere il timone di una barca che continua a procedere con il vento contro.
Toti Non accettiamo che si scelgano da soli i candidati per Liguria e Toscana Salvini Accordo con FI? Le mie porte sono aperte ma dovete chiedere a Berlusconi