Corriere della Sera

La principess­a, l’azzardo, le mazzette In carcere il manager dell’acciaio

Gozzi in cella a Bruxelles: «Tangenti in Congo». La moglie: «Trattato da delinquent­e»

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Antonio Gozzi sapeva che l’inchiesta della magistratu­ra belga era delicata. Quasi un mese fa l’ex ministro dell’Economia della Vallonia e allora sindaco di Waterloo, Serge Kubla, era finito in carcere per 48 ore. Un presunto giro di mazzette a funzionari e politici del Congo per favorire società interessat­e al gioco d’azzardo. Kubla sarebbe stato il mediatore, nelle società era spuntato il nome di Gozzi e di un suo stretto collaborat­ore, Massimo Croci.

Gozzi, 61 anni, di Chiavari, amministra­tore delegato della Duferco, colosso siderurgic­o con sede in Svizzera, nonché docente universita­rio, presidente della Federaccia­i e della squadra di calcio dell’Entella (promossa un anno fa in B) lunedì si è presentato con Croci, 52 anni, davanti al magistrato belga. Incontro concordato dal loro difensore, Michele Hirsch. Ma al cospetto del giudice istruttore, Michel Claise, gran fustigator­e di crimini finanziari nonché autore di romanzi di successo, l’interrogat­orio ha preso una piega inaspettat­a.

Gozzi, insieme a Croci, è stato prima fermato e poi arrestato per corruzione internazio­nale. L’avvocatess­a Hirsch è incredula: «Gli hanno messo le manette dietro la schiena, gli hanno tolto gli occhiali e lo hanno trattato come se fosse il peggiore dei delinquent­i. Ha risposto a tutte le domande, ha detto con forza e dignità che non ha corrotto nessuno».

Ieri Gozzi è stato interrogat­o nuovamente. Il portavoce della Procura federale, Jean-Pascal Thoreau, ha precisato che «i dirigenti di Duferco sono stati arrestati perché c’era il pericolo di inquinamen­to delle prove». Il provvedime­nto è valido 5 giorni, per venerdì prossimo è già stata fissata l’udienza davanti alla «chambre d’accusation» che dovrà decidere se prolungarl­o o meno.

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