Corriere della Sera

Decorato per Nassiriya muore bloccando due ladri

Alessandri­a, l’ex maresciall­o colpito da infarto. Banditi arrestati

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rapinatore in fuga, il pregiudica­to Francesco Torretta, uno sbandato quarantaqu­attrenne di Castellazz­o Bormida. La gente urlava, Torretta correva. E Marasco, in congedo dal 2009, non ha esitato. Gli è saltato addosso cercando di fermarlo. Ma quello aveva un coltellacc­io da macellaio ed è riuscito a liberarsi della presa proseguend­o la sua corsa. Marasco si è messo dunque in macchina a inseguire il malvivente ma non ce l’ha fatta: una fitta al petto, un malore improvviso. Si è fermato a bordo strada, si è piegato molle sul volante e poi più nulla. Infarto. L’eroe di Nassiriya è morto così, a 58 anni, in una stradina di paese, inseguendo un ladro. Oltre alle schegge di Nassiriya, il corpo di Marasco doveva infatti fare i conti con un cuore malandato. Sarà stata la forte, improvvisa emozione, la lotta, la corsa. Comunque sia, non c’è più.

«Ed è una grande tragedia, non posso che avere parole di ammirazion­e per quest’uomo che poteva benissimo non intervenir­e e invece l’ha fatto», scuote la testa Cristiana Filippelli, la farmacista che aveva subito la rapina. E poco importa a lei se grazie a Marasco ha recuperato la cassa, circa 500 euro. Poco importa se poi hanno preso il rapinatore e anche il suo complice. «Non siamo riusciti a salvarlo, il signor Marasco», Il militare Luigi Marasco, 58 anni, sottuffici­ale in pensione, morto inseguendo dei ladri continua a dire ricordando che lui andava spesso in farmacia a prendersi le medicine per il cuore. E poco importa anche se è la prima volta che Oviglia subisce una rapina in un negozio. «Oviglia è un quieto paesino di 1300 anime che vivono di agricoltur­a, di qualche impresa artigiana e di pensioni. Età media 60. Non è luogo di scorrerie delinquenz­iali», ricorda il sindaco Antonio Armano che era amico di Luigi il carabinier­e. «Tutte le mattine caffè da Tunon. Con il sorriso sulle labbra mi ricordava la buca da riparare, la ghiaia da mettere: era il presidente dell’acquedotto rurale».

Arrivato a Oviglio una decina d’anni fa con la famiglia, Marasco aveva scelto di rientrare dalle missioni e di congedarsi per stare con moglie e figli. «E adesso come farò da sola? Luigi era tutto per noi», si disperava ieri Lucy, la consorte brasiliana, pensando a Pedro e Diego di 20 e 17 anni, il primo volontario della Croce Rossa, il secondo calciatore (Marasco ne aveva altri due, avuti dal precedente matrimonio). «Mio padre era rimasto carabinier­e dentro, aveva lo spirito di servizio nel sangue», singhiozza­va Pedro. In casa, un vecchio stabile su due piani, c’è anche una signora di 87 anni che Marasco aveva deciso di aiutare dandole ospitalità perché era rimasta sola. Nella caserma di Oviglio ricordano l’ultima telefonata: «Ha detto correte in centro, c’è stata una rapina, sta scappando». Era in macchina. Ha messo giù il telefono e si è piegato sul volante.

Chi era

Luigi Marasco, era un maresciall­o dei carabinier­i in pensione, padre di 4 figli. Nel 2004 era stato insignito della Medaglia d’argento al valore dell’Arma per il servizio prestato in Iraq (a Nassiriya aveva difeso la postazione italiana assalita dai terroristi)

In congedo dal 2009, dopo aver prestato servizio in Piemonte e Liguria, era stato trasferito in Trentino Alto Adige. All’estero ha operato in Macedonia, Bosnia e Iraq

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