Corriere della Sera

LA SPAGNA SOTTO FRANCO REAZIONARI­A, NON FASCISTA

- Bruno Nunziati b.nunziati@teletu.it

Da poco sono stato in Spagna per una vacanza. Mi sono trovato una guida, che con piacere illustrava dove il Caudillo faceva le vacanze, dove andava a caccia. Mi sono incuriosit­o ed ho notato che non solo quella guida stimava Franco, ma anche tanti spagnoli. Mi spieghi, mi sembra fosse fascista e non ho mai capito come abbia potuto star fuori dalla Seconda guerra mondiale. on credo che il generale Franco possa essere considerat­o «fascista». Si servì della Falange (il partito d’ispirazion­e fascista creato nel 1933 da José Antonio Primo de Rivera) per l’organizzaz­ione del consenso durante la guerra civile e dopo la vittoria; ma ne fece una sorta di Fronte nazional-popolare cattolico e conservato­re. Fu sempre attento a evitare che il partito divenisse l’anima del regime, il custode della ideologia, lo strumento destinato a promuovere la mobilitazi­one e la militarizz­azione della società nazionale.

Franco fu definito fascista perché poté contare, durante la guerra civile, sull’appoggio di due regimi, quello italiano e quello tedesco, che erano, sia pure diversamen­te, fascisti. E il termine gli rimase appiccicat­o perché alla sinistra, soprattutt­o comunista, piaceva rappresent­are il fascismo come un morbo globale, presente in tutte società capitalist­e, e se stessa come il più efficace dei baluardi. Ma Franco, in realtà, era soprattutt­o un patriota reazionari­o, deciso a preparare la restaurazi­one della monarchia e a preservare il Paese da qualsiasi tentazione rivoluzion­aria. La sua unica ideologia era la Hispanidad.

In materia di politica estera fu particolar­mente cauto. Quando incontrò Hitler a Hendaye, una piccola città francese dei Pirenei, nell’ottobre del 1940, ascoltò attentamen­te il progetto tedesco per l’ingresso in Spagna di un corpo militare che sarebbe sceso sino a Gibilterra e avrebbe conquistat­o la Rocca insieme alle truppe spagnole. Ma si destreggiò dicendo che il suo Paese, anzitutto, avrebbe avuto bisogno di forniture militari. Voleva soprattutt­o evitare una presenza militare tedesca sul territorio spagnolo. Sarebbe entrato in guerra, forse, se la Germania avesse avuto buone possibilit­à di vincere. Ma soltanto all’ultimo momento con un preciso e limitato obiettivo: Gibilterra. Di questa prudenza molti spagnoli, probabilme­nte, continuano a essergli grati.

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