Corriere della Sera

Il Milan continua a buttarsi via Inzaghi prosegue la via crucis

I rossoneri per la 9ª volta sprecano il vantaggio. Per il tecnico, Cagliari decisivo

- Arianna Ravelli

« Ci siamo abbassati troppo e abbiamo provato a salire con la difesa, ma poi c’è stata mancanza di fiducia e un po’ di paura per il gol preso contro il Verona allo scadere». Problemi tattici e fantasmi da tenere a bada. Philippe Mexès li illustra entrambi a fine partita, ma aveva cominciato ad annusare il pericolo nell’aria quando ancora era in campo e in vantaggio, provando a mettere in guardia l’allenatore (tra l’altro, non dovrebbe accadere il contrario?). Gli avversari, che ormai conoscono questo Milan, invece annusano la paura e, come fanno i pescecani quando vedono il sangue, attaccano. Il risultato è che, per la nona volta, il Milan andato in vantaggio si è fatto raggiunger­e o, come a Firenze, superare: sono 21 i punti dilapidati dai rossoneri da situazioni di vantaggio, di cui 7 sono svaniti negli ultimi dieci minuti (con Torino, Verona e, appunto, Fiorentina).

Come detto, le spiegazion­i vanno cercate in errori tattici (in passato qualche cambio, tipo Pazzini-Bocchetti, ha abbassato la squadra, l’altra sera al Franchi almeno questo non si è ripetuto, è invece vero che Cerci inserito di nuovo negli ultimi minuti non è parso motivatiss­imo, ma questa è un’altra storia) e in limiti caratteria­li: la sensazione è che la squadra sia percorsa da ansie e insicurezz­e che l’allenatore non riesce a mitigare, anzi forse indirettam­ente Storico: la nazionale del Bhutan, all’ultimo posto nel ranking Fifa (posizione n. 209), si è qualificat­a al secondo turno delle qualificaz­ioni al Mondiale 2018 (in Russia), zona asiatica. Nel gara di ritorno contro lo Sri Lanka, già battuto all’andata (1-0, 12 marzo), la squadra del piccolo regno himalayano ha vinto 2-1. Nella prima partita, il protagonis­ta era stato Tshering Dorji; questa volta il goledador è stato Chencho Gyeltshen, che con una doppietta ha neutralizz­ato il pareggio dello srilankese Zarwan. Gyeltshen, 24 anni compiuti il 15 dicembre, attaccante dello Yeedzin, soprannomi­nato il «Ronaldo del Bhutan» oppure «CG7», è già diventato un eroe

Depresso Filippo Inzaghi, 41 anni: la sua panchina è a rischio (Getty) alimenta. È vero, però, che contro la Fiorentina il Milan non ha giocato neppure malissimo e a questo — assieme alla coperta rispolvera­ta del 4-3-3 — Pippo può ora aggrappars­i. Almeno per qualche giorno, visto che si rigioca sabato sera a San Siro contro il Cagliari. L’allenatore rossonero, nonostante i 10 punti in 11 partite del 2015 (che mostrano la faccia del Milanmiste­r Hyde, dopo quella da dottor Jekyll dei 25 punti nelle prime 16) si è guadagnato di arrivare fino allo scontro con Zeman, ma più che una tappa della corsa, appare la prossima stazione di una via crucis.

Sarà un avviciname­nto tanto tranquillo quanto triste, dunque, perché il sentimento prevalente al Milan appare la rassegnazi­one, oltre alla sensazione che il tempo stia passando, mentre nulla viene costruito. La società, però, ha tutta l’intenzione di proseguire con Pippo fino alla fine della stagione, evitando il traghettat­ore (nel caso: Christian Brocchi), che rappresent­erebbe il quarto tecnico transitato sulla panchina in due stagioni (ovviamente in attesa del quinto, quello da cui ripartire l’anno prossimo, con la suggestion­e Sarri che si porta con sé anche diverse perplessit­à, l’ipotesi Montella e il sogno Conte, che ieri ha ribadito di essere aperto, per il futuro, «a un’esperienza all’estero o a un bel progetto in Italia» e chissà se ha voluto mandare un segnale). Con Pippo sarà addio a fine stagione, ma il Milan vuole gestire il divorzio nel modo più soft possibile.

È chiaro però che in caso di sconfitta (o pessima prestazion­e) sabato, tutto sarebbe rimesso ancora in discussion­e. Anche perché dopo Cagliari, c’è la sosta per la Nazionale e quei quindici giorni sarebbero il momento migliore per far impostare il lavoro a un eventuale nuovo allenatore. Dovesse scavallare quella curva, Inzaghi sarebbe invece quasi sicuro di arrivare in fondo al traguardo. Anche se forse, invece di ripetere che il Milan avrebbe potuto vincere 3-0 nel primo tempo, Pippo potrebbe sottoscriv­ere le parole di Garcia: neanche lui, siamo certi, vuole diventare un peso per il suo Milan. nazionale. Nelle qualificaz­ioni al Mondiale 2014, il Bhutan aveva perso tutte le 18 partite giocate ed era stato sconfitto addirittur­a con il punteggio di 20-0 dal Kuwait in una partita dell’ultima Coppa d’Asia. Ora il Bhutan verrà sistemato in uno degli otto gruppi da cinque squadre della seconda fase e potrebbe ritrovarsi con Giappone, Iran o Corea del Sud. Insieme con il Bhutan si sono qualificat­e anche l’India (ha eliminato il Nepal) e Timor Est (battuta la Mongolia). Rinviata per motivi di sicurezza Pakistan-Yemen, che si sarebbe dovuta giocare a Lahore.

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