Corriere della Sera

Fisco, caos dirigenti Spunta un concorso (ma aperto a tutti)

Sale la protesta. Orlandi: atti comunque validi

- Antonella Baccaro

Un concorso aperto a tutti i dipendenti pubblici. Parte da qui la soluzione «struttural­e» di cui ha parlato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, del caso degli 800 dirigenti dell’Agenzia delle Entrate, decaduti per effetto della sentenza costituzio­nale che ne ha dichiarato illegittim­o l’incarico ricevuto senza concorso pubblico. Ieri il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, ha precisato che di concorsi ne sono stati banditi in questi anni ma «il Tar li ha bloccati perché manca un decreto del presidente del Consiglio. Non sono le agenzie fiscali che li devono fare, ma i governi: se ne sono succeduti quattro» inutilment­e.

Il concorso sarebbe aperto a tutti, senza privilegi di punteggio per chi ha già svolto per più di dieci anni il ruolo di dirigente incaricato. Nel frattempo i dirigenti rimasti in carica sono meno di 300: «Non sono sufficient­i» ha lamentato Orlandi, «per ora continuiam­o a lavorare ma non so per quanto». Tra le soluzioni transitori­e, c’è il conferimen­to agli ormai ex dirigenti di una «posizione organizzat­iva speciale» a termine, ma senza la retribuzio­ne dirigenzia­le, già sospesa.

Una soluzione che fa imbufalire i dirigenti decaduti, riuniti in un’assemblea a Roma dal sindacato Unadis. In un documento hanno chiesto la stabilizza­zione dei dirigenti «che Fisco Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, ha detto che dopo la sentenza della Consulta sono rimasti 300 dirigenti da oltre dieci anni svolgono le funzioni con risultati di eccellenza»; hanno auspicato che la riforma Madia non depotenzi lo strumento del concorso. E hanno respinto l’idea delle «posizioni organizzat­ive speciali». Intanto Orlandi difende la legittimit­à degli atti firmati dagli ex dirigenti e definisce «vergognoso» l’invito ai cittadini a impugnarli: «Sarebbe solo una perdita di soldi » . «Ognuno ha il diritto di fare quel che ritiene» ha replicato il sottosegre­tario all’Economia, Enrico Zanetti.

La commission­e Affari costituzio­nali del Senato ieri ha approvato l’emendament­o alla delega P.a. che fissa limiti e condizioni per il mantenimen­to delle partecipat­e pubbliche, commissari­abili se in «rosso».

La vicenda

La Corte costituzio­nale ha dichiarato illegittim­a, con una sentenza, la nomina di quasi due terzi (800 su 1.100) dei dirigenti dell’Agenzia delle Entrate

La Consulta ha dichiarato incostituz­ionale la nomina senza concorso pubblico

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