La broker e i 35 milioni scomparsi «Continuava a truffare dalla latitanza»
Estradata da Santo Domingo, in arresto a Fiumicino. Vittime agganciate con inviti a feste esclusive
La sua fama era stata forse ingiustamente oscurata dal precedente, fresco di poche settimane, di Gianfranco Lande, il Bernie Madoff dei Parioli. E lei, forse per dimostrare di non essere da meno, anche dalla latitanza aveva continuato a fare ciò che le riusciva meglio: truffare. Arrestata a Santo Domingo, Bruna Giri e stata estradata ieri in Italia e accolta da Polaria, Interpol e Finanza.
Dalla scaletta del volo Meridiana che da La Romana l’ha riportata a Fiumicino, la 64enne ex promotrice finanziaria non piva di talento è scesa con occhiali neri, jeans, golfino e la pesante accusa di aver fatto sparire i 35 milioni di euro che le avevano affidato un mezzo migliaio di investitori della Roma più facoltosa: nobili, imprenditori, professionisti (meno della metà di loro ha scelto di denunciarla). Quote dai 10mila euro al milione dietro la promessa, mai avverata, di guadagni in doppia cifra. La fuga della broker è durata quattro anni.
L’operazione Missing money della procura capitolina aveva interrotto nell’agosto 2011 la maxitruffa avviata cinque anni prima. Bruna Giri e la collega Maria Caterina Di Leo avevano messo in piedi con altre sei persone un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa, al riciclaggio e al trasferimento fraudolento di valori. Il sistema di adescamento degli investitori si auto generava. Tra i clienti dell’avvocato e partner Aldo Di Lauro, venivano selezionati i più appetitosi, contattati e invitati a feste «esclusive» il cui tema finiva col passaparola sulla bocca di molti altri. Nicola Cordero di Montezemolo, parente dell’ex presidente della Ferrari, ci avrebbe rimesso circa 700 mila euro.
La prima segnalazione dall’ex Ufficio dei Cambi risale al 2006, quando venne intercettata una anomala movimentazione di assegni superiori al milione di euro da parte di Claudio Pagoni, uno dei presunti riciclatori. I titoli di cambio, ricostruì il Nucleo valutario della Finanza, venivano poi versati sui conti di persone compiacenti che li monetizzavano con il prelievo in contanti. Un meccanismo confermato agli inquirenti dalla segretaria della broker, Maria Paola Accardi, nel suo interrogatorio.
La Giri, ritenuta dal pm Stefano Fava e dall’aggiunto Nello Rossi la mente del raggiro, era arrivata a inventare l’inesistente Sgia Spa, Società di gestione di investimenti alternativi e a rilasciare moduli del Mediocredito Lombardo, chiuso cinque anni prima.
Arrestati, mentre erano al sole su una barca ancora al largo di Ponza, la modella e attrice cinese Dong Mei Xiao e il marito, il commercialista romano Federico Di Lauro. In un Estradata Bruna Giri ieri al suo arrivo a Fiumicino con un volo proveniente dalla Repubblica dominicana. La donna potrebbe comparire in tribunale a metà aprile separato filone delle indagini era emerso l’illecito trasferimento di un credito Iva pari a 400.000 euro scaturito da un fallimento societario.
Sfuggita all’arresto, la novella Madoff non aveva perso tempo. Intanto provando a sfilare uno degli immobili di sua proprietà dalla confisca (toccata in sorte, tra le altre cose, a una villa a Fregene, a un’altra alla Camilluccia, ad auto di lusso e conti correnti): per farlo aveva mandato la figlia Michela, appena diventata 18enne, a concludere l’affare, ma la Finanza aveva bloccato i 500 mila euro della vendita. E poi, ottenendo l’equivalente di 50 mila euro da un investitore locale, dando come garanzia il certificato di proprietà del suo Suv appena acquistato. I documenti dell’auto erano poi tornati in possesso della Giri, ma la somma non era uscita dalle sue tasche. Finché, prelevata dalla polizia, era stata portata in banca per restituirli con un bonifico.
La Giri è attesa, entro cinque giorni, dall’interrogatorio del gip Massimo Battistini. Nell’occasione dovrà anche chiarire tempi e modi della sua estradizione da un Paese che non ha accordi in materia con l’Italia. Cosa è cambiato dopo 4 anni senza risposte alle autorità italiane? Secondo notizie ufficiali arrivate alla procura la broker sarebbe stata per un periodo ospite del console. A metà aprile, intanto, nuova udienza del processo cominciato in sua assenza.
La fuga Bruna Giri lasciata l’Italia è riuscita per quattro anni a evitare la cattura L’indiscrezione Secondo i pm la donna sarebbe stata ospite del console in Repubblica dominicana