Hamilton: «Stupiti dalla loro velocità»
Com’è potuto accadere? Come è stato che un dominio che nessuno osava mettere in discussione si sia crepato alla seconda gara? In Australia, con la superiorità di chi non ha nulla da temere, Nico Rosberg si era augurato che la Ferrari si avvicinasse per il bene dello show. Ora è costretto a rimangiarsi tutto: «C’è una bella differenza tra avvicinarsi e batterci! Ora non sono per nulla felice». Rosberg, già dietro Vettel in qualifica, schiacciato in partenza, è stato penalizzato, ancora più di Hamilton, dalla decisione di rientrare subito ai box nei primi giri quando era fuori la safety car per l’incidente di Ericsson. Le due Mercedes si sono ritrovate nel traffico mentre Vettel prendeva il largo. Ma, strategia a parte, il problema è che, in gara, con il gran caldo, la Mercedes era meno veloce. Il sospetto è che abbia dovuto ridurre la potenza per problemi di affidabilità. Hamilton, dopo essersi lamentato in gara perché nel finale gli sono state montate gomme dure (in effetti forse era meglio rischiare le medie usate), si rassegna alla superiorità Ferrari: «Semplicemente loro sono stati più veloci. Non ci aspettavamo fossero a questo livello», ammette. E Toto Wolff chiude il discorso: «È stato un problema di passo, non di strategia». Se fa impressione vedere le Frecce d’argento nella parte degli sconfitti, per un po’ sarà questo il destino di Fernando Alonso, fermato da un guaio all’Ers della sua McLaren: «Finché sono rimasto in gara lottavo con le Red Bull. C’è molto potenziale da tirar fuori». E molto tempo da aspettare perché succeda.