Corriere della Sera

L’Aquila in piazza tra rabbia e polemiche Renzi: «I soldi ci sono»

- Virginia Piccolillo Paolo Foschini

La notte dodicimila fiaccole, il giorno dopo le polemiche. Il sesto anniversar­io del terremoto del 6 aprile 2009 si è concluso così. Aspettando ancora la ricostruzi­one del centro storico. Premessa necessaria all’auspicio formulato dalla presidente della Camera, Laura Boldrini: «L’Aquila deve tornare a vivere».

«I soldi sono stati trovati e verranno spesi in modo trasparent­e», assicura il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Tagliando corto dopo le critiche per l’assenza di esponenti di governo alla fiaccolata, con l’annuncio di un suo arrivo all’Aquila. Probabilme­nte il 20 aprile. Non rinuncia, Renzi, a una frecciatin­a a chi lo ha preceduto: «Dopo troppe promesse, siamo finalmente passati all’azione». «Renzi spudorato e falsificat­ore: mente su tutto, anche su L’Aquila, pur di fare audience», si indigna il presidente dei deputati forzisti, Renato Brunetta, in difesa del premier nei giorni del sisma, Silvio Berlusconi.

Tra quelle macerie puntellate hanno sfilato in silenzio gli aquilani domenica notte, anniversar­io del «grande botto». Un silenzio carico di rabbia. E accuse. Contro chi ha assolto, in secondo grado, sei su sette dei componenti della commission­e Grandi Rischi (tranne il vice di Guido Bertolaso, Bernardo De Bernardini­s), per quelle false rassicuraz­ioni che indussero molti a restare in casa, all’arrivo della scossa fatale. Contro la beffa del risarcimen­to: concesso ai familiari dopo le prime condanne, e chiesto indietro nei giorni scorsi, con una lettera, dall’ex capo della protezione civile, Franco Gabrielli. E contro la nomina del successore di quest’ultimo, Fabrizio Curcio. «Era avvinghiat­o a Bertolaso quando era capo della protezione civile», accusa Vincenzo Vittorini, che perse la moglie e una bimba e a L’Aquila è considerat­o un simbolo.

Il sindaco, Massimo Cialente, conferma l’arrivo dei fondi: «Quest’anno un miliardo e 200 milioni di cassa, il prossimo un miliardo e nel 2017 900 milioni». Ma ora chiede più personale. a sua volta.

L’altro appuntamen­to in calendario prima del 30 aprile sarà l’assemblea dei soci di Expo, con all’ordine del giorno l’approvazio­ne del bilancio 2014 e il rinnovo degli organi sociali, tanto il Consiglio di amministra­zione quanto Sala nella sua veste di amministra­tore delegato sono in scadenza, anche se la sua riconferma viene data per scontata.

D’ora in poi, sino al giorno dell’inaugurazi­one, il cantiere di Expo sarà chiuso ai giornalist­i e ad altri visitatori esterni.

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