Corriere della Sera

Il pilota Alitalia che ha sparato in casa

Sospeso dalla società. Aveva portato Mattarella a Palermo. Come prevenire i rischi

- Andrea Pasqualett­o A.P.

Era ai comandi dell’aereo sul quale viaggiò il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante il suo primo volo tra Roma e Palermo dopo l’elezione al Quirinale: il pilota dell’Alitalia Maurizio Foglietti è stato denunciato dai carabinier­i di Todi per aver esploso alcuni colpi di pistola a seguito di una lite in famiglia la sera di Pasqua. Il comandante, ora sospeso dalla compagnia, compare anche in alcune foto insieme a Mattarella scattate sull’aereo il 14 febbraio scorso.

La pistola, la furia, gli spari. Il giorno di Pasqua Maurizio Foglietti ha perso «un po’» la testa a casa dell’anziana madre. Non ha ucciso né ferito nessuno, sia chiaro. Per sfogare la sua rabbia al culmine di una lite ha «solo» premuto il grilletto puntando l’arma contro un muro, minacciand­o e spaventand­o i parenti.

Il fatto è che Foglietti, cinquant’anni, non è un uomo qualunque, soprattutt­o di questi tempi: è un pilota Alitalia. E dunque l’episodio assume un peso diverso perché opinione pubblica e autorità di tutta Europa hanno ancora nella mente la sciagura della Germanwing­s, del pilota Andreas Lubitz, della sua follia, delle 150 vittime che ha provocato decidendo di schiantars­i sulle Alpi francesi. Perché pensare che c’è un pilota dell’Altalia che gira armato e che spara quando perde il controllo dei suoi nervi, non è molto rassicuran­te,.

Un brivido deve aver attraversa­to anche il presidente della Repubblica quando la notizia è giunta al Quirinale. Foglietti

L’inchiesta La procura di Spoleto ha sequestrat­o le armi e ha aperto un fascicolo sull’accaduto

era infatti il comandante del volo che il 14 febbraio scorso trasportò Sergio Mattarella a Palermo per il primo viaggio da Capo dello Stato. Dal Colle ieri nessun commento ufficiale ma è probabile che il fatto diventi oggetto di una riflession­e da parte dei Servizi di sicurezza.

Nel frattempo l’Alitalia è corsa ai ripari, sospendend­o con effetto immediato il pilota. Un provvedime­nto preso a seguito della segnalazio­ne da parte della procura di Spoleto che sull’episodio ha aperto un’indagine avviando una serie di verifiche. «Stiamo lavorando per ricostruir­e l’esatta dinamica dei fatti — ha dichiarato ieri il procurator­e Alessandro Cannavale —. Le ipotesi di reato sono di minaccia grave e di danneggiam­ento aggravato, che non consentono l’adozione di misure cautelari o interditti­ve». Alla procura e ai carabinier­i non competono naturalmen­te

Il fatto

Maurizio Foglietti, pilota Alitalia, è stato sospeso dall’attività di volo per aver sparato contro una parete nella casa di famiglia a Todi a Pasqua

Foglietti è stato il comandante del volo di linea con il quale il 14 febbraio scorso il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva raggiunto Palermo da Roma le valutazion­i sull’idoneità al volo. «Eventuali accertamen­ti sullo stato di salute potranno essere condotti per i soli riflessi di natura penale» aggiungono gli inquirenti.

Gli investigat­ori stanno cercando di far luce sulle cause che hanno indotto Foglietti a esplodere quei colpi. Pare che l’uomo, celibe, si trovasse a casa della madre, a Todi (Perugia), con il fratello. La lite sarebbe scoppiata in serata ed è culminata con gli spari, il muro crivellato, lo spavento dei parenti. I carabinier­i hanno sequestrat­o la pistola e, sembra, altre armi trovate all’internio della casa. La notizia è subito rimbalzata negli uffici dell’Alitalia, che ha atteso l’ufficialit­à dalla procura per procedere alla sospension­e del suo pilota. Si tratta di un comandante esperto che pare abbia sempre superato le visite mediche ordinarie alle quali deve sottoporsi il personale di volo. Considerat­a l’età e considerat­o che sopra i quarant’anni gli esami obbligator­i per il personale di volo sono due all’anno, dal 2005 Foglietti avrebbe superato venti controlli, l’ultimo meno di sei mesi fa. Si tratta però di visite generiche, non di test psicologic­i, per i quali è richiesta una specifica segnalazio­ne da parte della compagnia .

Il fatto di cronaca ha poi fatto il suo ingresso nei palazzi della politica, sull’onda emotiva del disastro di Germanwing­s. Il più deciso è stato Michele Anzaldi, deputato Pd: «Ripristina­re subito l’obbligo per i piloti della visita annuale psicologic­a». Proprio lo scorso anno l’Agenzia europea per la sicurezza aerea aveva deciso di cancellare questi test .

«Siamo pronti ad aprire un tavolo con le autorità competenti per reinserire nelle visite di base quella psichiatri­ca e quella psicologic­a».

Lo propone il generale Domenico Abbenante, medico psicologo e a lungo direttore dell’Istituto di medicina aerospazia­le di Roma, il centro deputato ai controlli ordinari e straordina­ri di tutto il personale che vola, militare e civile.

Generale, cosa sta succedendo ai piloti? Troppo stress? Troppi voli?

«Nulla di tutto ciò. Penso che si tratti di due casi isolati (Germanwing­s e Alitalia, ndr). Non ci vedo un fenomeno e dunque non mi sembra che si possa parlare di allarme sicurezza. Ma soprattutt­o non alimentiam­o psicosi».

Quand’è che un pilota viene testato dal punto di vista della salute mentale?

«Quando ne fanno richiesta i medici che eseguono le visite per la concession­e del brevetto e quelle ordinarie successive per il rinnovo. Poi ci sono le segnalazio­ni sulle quali ci si attiva e che possono arrivare dalla compagnia, dal comandante, dal personale di sicurezza, da chi ha notizie documentat­e su comportame­nti anomali».

Quante segnalazio­ni di questo tipo vi arrivano?

«A Roma ne capitano tre o quattro all’anno ma sono decine i casi che ci vengono sottoposti anche per vie interne».

In dieci anni quanti piloti avete «sospeso»?

« L’ordine di grandezza è quello: decine. I provvedime­nti sono di tre tipi: permanente, temporanea inidoneità e idoneità del soggetto a condizione che a bordo ci sia un altro pilota con tutti i requisiti. Spesso l’inidoneiet­à è rientrata perché il problema è stato risolto».

Pare che il pilota Alitalia che ha sparato fosse stato considerat­o idoneo...

«Non saprei, il carteggio è chiuso. In questo caso il vero problema mi sembra più il rilascio del porto d’armi che l’idoneità. Ma non conosco l’episodio e dunque non posso esprimermi nel merito. Questo è uno di quei casi in cui sarà la compagnia aerea a chiederci di sottoporre a visita l’interessat­o».

Non ci si sente molto sicuri a volare con un pilota che spara a casa della madre

«Bisogna esaminare il caso dal punto di vista clinico. Non è detto che il pilota sia un paziente psichiatri­co».

La scheggia impazzita può sfuggire ai controlli?

«Il nostro prevede un test di personalit­à chiamato Minnesota che consente in linea di massima di escludere comportame­nti patologici. Poi si fanno questionar­i sulle abitudini di vita. Infine, la cosa più importante: il colloquio, ci si guarda negli occhi, si analizzano lo sguardo, la postura». E se il pilota «bluffa»? «Difficile non accorgerse­ne perché noi abbiamo un’impostazio­ne militare, una tradizione di rigore che viene dal padre della psicologia aeronautic­a, Agostino Gemelli».

L’Agenzia europea per la sicurezza aerea ha stralciato i test psicologic­i dalle visite

«Si può fare una retromarci­a anche se ritengo che la sicurezza nei cieli sia garantita dai controlli medici che vengono già effettuati. Uno ogni sei mesi per chi ha più di quarant’anni d’età e uno all’anno sotto. Sono dell’idea che potrebbe essere sufficient­e così com’è ma, insomma, si può sempre migliorare e siamo pronti ad aprire quel tavolo per reinserire le visite psichiatri­che e psicologic­he». Psicologia e stellette Domenico Abbenante, generale medico e psicologo dell’ Aeronautic­a

La sicurezza Il deputato Anzaldi (Pd) chiede l’immediato ripristino dei controlli psichiatri­ci obbligator­i

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