Il pilota Alitalia che ha sparato in casa
Sospeso dalla società. Aveva portato Mattarella a Palermo. Come prevenire i rischi
Era ai comandi dell’aereo sul quale viaggiò il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante il suo primo volo tra Roma e Palermo dopo l’elezione al Quirinale: il pilota dell’Alitalia Maurizio Foglietti è stato denunciato dai carabinieri di Todi per aver esploso alcuni colpi di pistola a seguito di una lite in famiglia la sera di Pasqua. Il comandante, ora sospeso dalla compagnia, compare anche in alcune foto insieme a Mattarella scattate sull’aereo il 14 febbraio scorso.
La pistola, la furia, gli spari. Il giorno di Pasqua Maurizio Foglietti ha perso «un po’» la testa a casa dell’anziana madre. Non ha ucciso né ferito nessuno, sia chiaro. Per sfogare la sua rabbia al culmine di una lite ha «solo» premuto il grilletto puntando l’arma contro un muro, minacciando e spaventando i parenti.
Il fatto è che Foglietti, cinquant’anni, non è un uomo qualunque, soprattutto di questi tempi: è un pilota Alitalia. E dunque l’episodio assume un peso diverso perché opinione pubblica e autorità di tutta Europa hanno ancora nella mente la sciagura della Germanwings, del pilota Andreas Lubitz, della sua follia, delle 150 vittime che ha provocato decidendo di schiantarsi sulle Alpi francesi. Perché pensare che c’è un pilota dell’Altalia che gira armato e che spara quando perde il controllo dei suoi nervi, non è molto rassicurante,.
Un brivido deve aver attraversato anche il presidente della Repubblica quando la notizia è giunta al Quirinale. Foglietti
L’inchiesta La procura di Spoleto ha sequestrato le armi e ha aperto un fascicolo sull’accaduto
era infatti il comandante del volo che il 14 febbraio scorso trasportò Sergio Mattarella a Palermo per il primo viaggio da Capo dello Stato. Dal Colle ieri nessun commento ufficiale ma è probabile che il fatto diventi oggetto di una riflessione da parte dei Servizi di sicurezza.
Nel frattempo l’Alitalia è corsa ai ripari, sospendendo con effetto immediato il pilota. Un provvedimento preso a seguito della segnalazione da parte della procura di Spoleto che sull’episodio ha aperto un’indagine avviando una serie di verifiche. «Stiamo lavorando per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti — ha dichiarato ieri il procuratore Alessandro Cannavale —. Le ipotesi di reato sono di minaccia grave e di danneggiamento aggravato, che non consentono l’adozione di misure cautelari o interdittive». Alla procura e ai carabinieri non competono naturalmente
Il fatto
Maurizio Foglietti, pilota Alitalia, è stato sospeso dall’attività di volo per aver sparato contro una parete nella casa di famiglia a Todi a Pasqua
Foglietti è stato il comandante del volo di linea con il quale il 14 febbraio scorso il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva raggiunto Palermo da Roma le valutazioni sull’idoneità al volo. «Eventuali accertamenti sullo stato di salute potranno essere condotti per i soli riflessi di natura penale» aggiungono gli inquirenti.
Gli investigatori stanno cercando di far luce sulle cause che hanno indotto Foglietti a esplodere quei colpi. Pare che l’uomo, celibe, si trovasse a casa della madre, a Todi (Perugia), con il fratello. La lite sarebbe scoppiata in serata ed è culminata con gli spari, il muro crivellato, lo spavento dei parenti. I carabinieri hanno sequestrato la pistola e, sembra, altre armi trovate all’internio della casa. La notizia è subito rimbalzata negli uffici dell’Alitalia, che ha atteso l’ufficialità dalla procura per procedere alla sospensione del suo pilota. Si tratta di un comandante esperto che pare abbia sempre superato le visite mediche ordinarie alle quali deve sottoporsi il personale di volo. Considerata l’età e considerato che sopra i quarant’anni gli esami obbligatori per il personale di volo sono due all’anno, dal 2005 Foglietti avrebbe superato venti controlli, l’ultimo meno di sei mesi fa. Si tratta però di visite generiche, non di test psicologici, per i quali è richiesta una specifica segnalazione da parte della compagnia .
Il fatto di cronaca ha poi fatto il suo ingresso nei palazzi della politica, sull’onda emotiva del disastro di Germanwings. Il più deciso è stato Michele Anzaldi, deputato Pd: «Ripristinare subito l’obbligo per i piloti della visita annuale psicologica». Proprio lo scorso anno l’Agenzia europea per la sicurezza aerea aveva deciso di cancellare questi test .
«Siamo pronti ad aprire un tavolo con le autorità competenti per reinserire nelle visite di base quella psichiatrica e quella psicologica».
Lo propone il generale Domenico Abbenante, medico psicologo e a lungo direttore dell’Istituto di medicina aerospaziale di Roma, il centro deputato ai controlli ordinari e straordinari di tutto il personale che vola, militare e civile.
Generale, cosa sta succedendo ai piloti? Troppo stress? Troppi voli?
«Nulla di tutto ciò. Penso che si tratti di due casi isolati (Germanwings e Alitalia, ndr). Non ci vedo un fenomeno e dunque non mi sembra che si possa parlare di allarme sicurezza. Ma soprattutto non alimentiamo psicosi».
Quand’è che un pilota viene testato dal punto di vista della salute mentale?
«Quando ne fanno richiesta i medici che eseguono le visite per la concessione del brevetto e quelle ordinarie successive per il rinnovo. Poi ci sono le segnalazioni sulle quali ci si attiva e che possono arrivare dalla compagnia, dal comandante, dal personale di sicurezza, da chi ha notizie documentate su comportamenti anomali».
Quante segnalazioni di questo tipo vi arrivano?
«A Roma ne capitano tre o quattro all’anno ma sono decine i casi che ci vengono sottoposti anche per vie interne».
In dieci anni quanti piloti avete «sospeso»?
« L’ordine di grandezza è quello: decine. I provvedimenti sono di tre tipi: permanente, temporanea inidoneità e idoneità del soggetto a condizione che a bordo ci sia un altro pilota con tutti i requisiti. Spesso l’inidoneietà è rientrata perché il problema è stato risolto».
Pare che il pilota Alitalia che ha sparato fosse stato considerato idoneo...
«Non saprei, il carteggio è chiuso. In questo caso il vero problema mi sembra più il rilascio del porto d’armi che l’idoneità. Ma non conosco l’episodio e dunque non posso esprimermi nel merito. Questo è uno di quei casi in cui sarà la compagnia aerea a chiederci di sottoporre a visita l’interessato».
Non ci si sente molto sicuri a volare con un pilota che spara a casa della madre
«Bisogna esaminare il caso dal punto di vista clinico. Non è detto che il pilota sia un paziente psichiatrico».
La scheggia impazzita può sfuggire ai controlli?
«Il nostro prevede un test di personalità chiamato Minnesota che consente in linea di massima di escludere comportamenti patologici. Poi si fanno questionari sulle abitudini di vita. Infine, la cosa più importante: il colloquio, ci si guarda negli occhi, si analizzano lo sguardo, la postura». E se il pilota «bluffa»? «Difficile non accorgersene perché noi abbiamo un’impostazione militare, una tradizione di rigore che viene dal padre della psicologia aeronautica, Agostino Gemelli».
L’Agenzia europea per la sicurezza aerea ha stralciato i test psicologici dalle visite
«Si può fare una retromarcia anche se ritengo che la sicurezza nei cieli sia garantita dai controlli medici che vengono già effettuati. Uno ogni sei mesi per chi ha più di quarant’anni d’età e uno all’anno sotto. Sono dell’idea che potrebbe essere sufficiente così com’è ma, insomma, si può sempre migliorare e siamo pronti ad aprire quel tavolo per reinserire le visite psichiatriche e psicologiche». Psicologia e stellette Domenico Abbenante, generale medico e psicologo dell’ Aeronautica
La sicurezza Il deputato Anzaldi (Pd) chiede l’immediato ripristino dei controlli psichiatrici obbligatori